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A Minneapolis la polizia ha ucciso un 22enne che stava guardando la tv in casa, diffuso il video

Un afroamericano è stato ucciso nel suo appartamento di Minneapolis durante una perquisizione senza preavviso. La vittima non era l’obiettivo della perquisizione. I genitori: “Una esecuzione”.
A cura di Susanna Picone
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Un afroamericano di 22 anni ucciso dalla polizia in casa sua, raggiunto da tre colpi di pistola mentre si trovava sotto una coperta sul divano a guardare la televisione. È accaduto a Minneapolis, la stessa città di George Floyd, altro afroamericano ucciso da un agente di polizia poi condannato. Questa volta a perdere la vita per mano di un poliziotto è Amir Locke, 22 anni. La polizia gli ha sparato durante una perquisizione senza preavviso: di quei drammatici momenti è stato diffuso il video della body camera e in attesa delle indagini l’agente che ha sparato e ucciso il giovane è stato sospeso.

Secondo una prima ricostruzione, l’uomo è stato ucciso durante una di quelle controverse perquisizioni chiamate “no-knock warrant”, ossia senza preavviso. Nel video diffuso dalla polizia si vedono alcuni agenti che infilano una chiave nella porta di un appartamento prima di fare irruzione. "Le mani, le mani, le mani!", grida uno. Locke è su un divano avvolto dalle lenzuola davanti alla televisione. Subito dopo gli spari, tre colpi esplosi da un poliziotto poi identificato come Mark Hanneman. Secondo gli agenti, l’uomo aveva una pistola in mano.

Amir Locke, l'afroamericano ucciso a Minneapolis
Amir Locke, l'afroamericano ucciso a Minneapolis

Il caso sta facendo discutere perché torna a coinvolgere la polizia di Minneapolis, già nella bufera per la morte di George Floyd, e anche perché è emerso che la vittima non era nominata nel mandato di perquisizione (in una indagine per omicidio) e non era quindi l'oggetto del blitz. L’avvocato della famiglia Ben Crump, che ha rappresentato anche i Floyd, ha inoltre reso noto che Locke “non aveva alcun precedente e possedeva legalmente un’arma”.

La famiglia lo descrive come un giovane rispettoso della legge, che sognava di entrare nell'industria musicale e che voleva aiutava altri giovani. Per i genitori del 22enne, il ragazzo è stato vittima di una esecuzione. La coppia ha raccontato di aver insegnato al figlio come comportarsi con gli agenti visto il pericolo degli "uomini neri disarmati". "Mio figlio è stato vittima di una esecuzione il 2 febbraio del 2022" e "ora i suoi sogni sono stati distrutti", hanno detto. Secondo i genitori il giovane è stato svegliato da un sonno profondo e, in stato confusionale, ha raggiunto l'arma da fuoco che possedeva legalmente per proteggersi.

La procura ha garantito un'inchiesta "giusta e completa” mentre il governatore Tim Walz ha ammesso che bisogna fare di più per evitare gli abusi da parte della polizia.

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