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Guerra in Ucraina

A Chernobyl rubate 133 sostanze radioattive letali: l’accusa delle autorità ucraine ai soldati russi

L’Agenzia statale per la gestione della zona di esclusione ha accusato i soldati russi che hanno occupato l’ex centrale nucleare di Chernobyl di aver rubato 133 sostanze radioattive letali dai laboratori di ricerca presenti nel sito: “Anche una piccola parte di queste sostanze può essere mortale se gestita in modo non professionale”.
A cura di Ida Artiaco
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La centrale nucleare di Chernobyl, chiusa il 15 dicembre 2000.
La centrale nucleare di Chernobyl, chiusa il 15 dicembre 2000.
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I soldati russi avrebbero rubato 133 sostanze radioattive letali, "paragonabili a 700 kg di rifiuti radioattivi con radiazioni beta e gamma", dai laboratori di ricerca dell'ex centrale nucleare di Chernobyl, che hanno occupato a partire dal 24 febbraio fino al 31 marzo quando è cominciata la ritirata. È quanto ha denunciato via Facebook l'Agenzia statale per la gestione della zona di esclusione, aggiungendo che "anche una piccola parte di queste sostanze può essere mortale se gestita in modo non professionale" e che "l'ubicazione delle sostanze rubate è attualmente sconosciuta. Non è possibile neppure determinare il grado di conservazione e sicurezza delle sorgenti di calibrazione e delle soluzioni radioattive campione e lo stato del danneggiato sarà determinato dopo misurazioni appropriate".

La stessa agenzia ha sottolineato che ai soldati di Putin, se non si sono disfatti di questi "souvenir" dell'impianto, teatro del tragico incidente del 1986, "nel giro di due settimane settimane, è garantito il verificarsi di ustioni da radiazioni e l'inizio della sindrome da radiazioni con i suoi processi irreversibili sul corpo". Un  pericolo che se ne aggiunge ad un altro, reso noto nei giorni scorsi quando il ministro dell'Energia ucraino, German Galushchenko, aveva dichiarato che sempre i soldati russi che hanno scavato trincee vicino alla centrale nucleare di Chernobyl nella cosiddetta Foresta Rossa hanno non più di un anno di vita a causa delle radiazioni a cui sono stati esposti.

Come ha confermato Petro Kotin, capo di  della società statale ucraina per l’energia nucleare Energoatom, su Telegram "sono stati registrati livelli anormalmente elevati di radiazioni", che superano di 10-15 volte i normali standard dell’indice di radiazione esterna. Addirittura, uno degli indicatori che forma la radiazione interna ricevuta dagli occupanti dalla superficie del suolo (contaminazione Beta), risulta "160 volte superiore alla norma". Un altro fattore di radiazione interna è l'inquinamento alfa, che si forma a seguito di frammenti di combustibile nucleare irradiato, muratura di grafite, ecc. sparsi in questa parte della Foresta Rossa: "Questi frammenti si trovano ora a una profondità di 40-80 cm; gli occupanti hanno scavato più in profondità. Quando ingerito, questo tipo di radiazione è decine e centinaia di volte più potente delle radiazioni gamma e beta", ha concluso Energoatom, sottolineando che tutti i soldati russi che hanno scavato in quell'area "per quasi 30 giorni dovranno affrontare malattie da radiazioni di varia gravità".

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