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Empoli. Muore in un incendio, ma viene dimenticato da tutti: funerale dopo 9 mesi

I corpi carbonizzati di Alexandru e di un altro senzatetto erano stati ritrovati in un casolare a Empoli lo scorso marzo. Per tutto questo tempo nessun parente si è fatto avanti per l’uomo, originario della Romania. E così l’amministrazione ha deciso di organizzare personalmente i funerali.
A cura di Biagio Chiariello
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È una storia triste quella che arriva da Empoli. Una storia di solitudine, povertà e indifferenza che ha come protagonista inconsapevole Alexandru Laurentin Lautaru, 40 anni, rumeno, che ha vissuto praticamente come se fosse un fantasma nel nostro Paese. Un uomo che è morto praticamente allo stesso modo, con tutti che si sono dimenticati di lui. I fatti sono avvenuti lo scorso 4 marzo, quando il vecchio casolare abbandonato (di proprietà della famiglia di Luciano Spalletti, allenatore dell’Inter) all’interno del quale Alexandru sopravviveva si è incendiato, uccidendo lo stesso 40enne e un’altra persona, suo connazionale. Per riuscire a dare un’identità a quei due corpi carbonizzati ci sono voluti comunque cinque mesi. Direttamente dalla Romania è arrivato lo zio dell’amico di Alexandru: ha raccontato, affranto, di essere stato lui a portare l’uomo in Italia. Non pensava certo di riportare in patria il nipote senza vita. L’altra salma, quella di Alexandru, è rimasta in una cella dell’obitorio. Ma per lui non si è fatto vive alcun familiare.

Funerale organizzato dal comune di Empoli

E alla fine, a distanza di 9 mesi da quella tragedia, l’amministrazione empolese ha deciso di farsi carico personalmente dei funerali del 40enne,  tramite la sindaca Brenda Barnini, che nella giornata di ieri, accompagnata anche dall’Assessora Arianna Poggi, ha partecipato alla cerimonia, celebrata da due sacerdoti ortodossi, che si è svolta in una chiesa deserta alla Madonna del Pozzo. “La morte dei due uomini nell’incendio del casolare rimane una ferita aperta per la nostra città – ha detto Barnini al Tirreno-. Ci eravamo presi l’impegno di sostenere come amministrazione le esequie; il ritardo con cui sono avvenute è dipeso dalle questioni legali e dall’attesa necessaria a capire se qualche familiare si fosse fatto avanti”, ma purtroppo non è stato così. La sindaca ha sottolineato anche tutti gli sforzi per fare in modo che altre tragedie simili si possano ripetere: “Nonostante anche lo scorso anno fosse stato attivato un servizio per l’emergenza freddo non fu sufficiente ad evitare la tragedia. Quest’anno il servizio è stato rafforzato e ampliato grazie all’impegno della Misericordia di Empoli” ha spiegato la Barnini.

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