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Elsa Fornero va in pensione, ma non con la “sua” legge: “Mi dedicherò alla cura dell’orto”

Elsa Fornero ha compiuto 70 anni, e in autunno abbandonerà il suo lavoro all’Università. Ma non andrà in pensione con la legge a cui lei stessa ha dato il nome: “la riforma non ha modificato il limite massimo di età pensionabile dei docenti universitari”. Ora, dice, si dedicherà alla lettura, alla cura dell’orto e viaggerà con il marito.
A cura di Annalisa Cangemi
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Anche per l'ex ministra Fornero è arrivato il momento per andare in pensione, dopo quarant'anni dedicati alla didattica nelle aule universitarie. "Spero di poter dedicare più tempo alla lettura, di potere curare l’orto, svolgere attività di volontariato e viaggiare di più con mio marito" . La professoressa lo dice in un'intervista al Corriere della Sera. Potrebbe rimanere comunque negli ambienti accademici, e non abbandonare del tutto l'attività didattica, come spesso succede. L'ex ministra Elsa Fornero, ordinaria di Macroeconomia nell’Università di Torino, ed è stata titolare del Lavoro del Governo Monti, ha compiuto 70 anni il 7 maggio e tra poco meno di sei mesi, ufficialmente dal primo novembre potrebbe essere una docente in quiescenza.

Ma non andrà in pensione con la sua contestatissima legge, che adesso un eventuale esecutivo Salvini-Di Maio potrebbe abolire. Perché, come lei stessa spiega, "la riforma non ha modificato il limite massimo di età pensionabile dei docenti universitari, che già una decina di anni fa era stato abbassato da 72 a 70 anni". Di quella legge oggi dice comunque che sarebbe migliorabile: "Ma quella riforma in quel momento era necessaria. Con il tempo, si può realizzare una maggiore flessibilità nell’eta di pensionamento, accompagnata da una variazione nella pensione, più alta per chi va in pensione più tardi".

Nessun rammarico però, anche se, ammette la Fornero, se si fosse ritirata subito dopo la fine della legislatura dei tecnici, avrebbe potuto beneficiare di un assegno pensionistico molto più alto: "Se fossi andata in pensione subito dopo aver cessato l’incarico di ministro, esattamente cinque anni fa, avrei avuto una pensione più che doppia rispetto a quella che avrò come professoressa, ma ho preferito andare avanti". Ma la professoressa si dice comunque soddisfatta della sua carriera: "Io mi considero una privilegiata. Ho sempre amato moltissimo insegnare, confrontarmi con i giovani, dare agli studenti gli strumenti per addentrarsi in un mondo molto complesso andando oltre le semplificazioni". 

A tornare in politica non ci pensa proprio, anche se non rinnega la sua stagione politica, anche se quello che più l'ha ferita sono stati gli insulti ai suoi familiari, non tanto gli attacchi personali: " Io posso sopportare insulti anche beceri, ma non è giusto prendere di mira chi mi sta accanto", dice. Forse adesso passerà più tempo al suo paese, San Carlo Canavese, ma con uno sguardo rivolto ai tanti pensionati italiani che sono stati toccati dalla sua riforma: "Ci penso spesso. Mi è toccato fare scelte dolorose ma sono certa che nel tempo se ne vedranno gli effetti positivi".

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