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Via libera di Bruxelles, Spagna e Portogallo potranno mettere un tetto al prezzo del gas

La Commissione Ue ha approvato la proposta di Spagna e Portogallo di un tetto al prezzo del gas per la sola penisola iberica. Ma nel frattempo si lavora a una proposta per tutto il Continente.
A cura di Giacomo Andreoli
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La Commissione europea ha dato il via libera alla proposta di Spagna e Portogallo di istituire un tetto al prezzo del gas per la sola penisola iberica. La decisione, annunciata di ministri dell'Ambiente dei due Paesi, Teresa Ribera e Duarte Cordeiro, permetterà loro di abbassare il costo delle bollette elettriche. L'accordo prevede un prezzo massimo di 40 euro a megawattora, con una media di 50 euro durante il periodo di applicazione (che durerà un anno).

L'intesa con la Commissione arriva dopo una lunga trattativa, con Madrid e Lisbona che avevano proposto un tetto di massimo 30 euro a megawattora, contro il prezzo attuale che oscilla attorno ai 90. Ora i dettagli tecnici per attuare la proposta sono in mano al Consiglio dell'Unione europea. La richiesta, ribadiscono i due ministri, nasce dalla "peculiarità" del mercato energetico iberico con "scarse interconnessioni ed elevata presenza di rinnovabili" e aiuterà a "dissociare il prezzo del gas naturale dalla formazione dei prezzi".

Tra le poche interconnessioni della penisola, però, c'è quella con la Francia, che rischia di essere danneggiata dall'accordo. Per questo dovrebbe essere disposto un sistema "a doppio binario": un prezzo per gli scambi di Spagna e Portogallo con il resto del mondo e un secondo all'interno della sola penisola iberica.

Gentiloni: "Stiamo ragionando a un tetto europeo sul prezzo del gas"

La fuga in avanti dei due Paesi arriva proprio nelle ore in cui la Commissione sta lavorando a una proposta per istituire un tetto al prezzo del gas valido in tutto il Vecchio Continente. La cosa è stata chiesta più volte dal governo Draghi, che non ha seguito la via iberica sia per la natura diversa del nostro mercato, sia per il timore di rompere gli equilibri in Europa, preferendo altre strategie in attesa della decisione comunitaria. Un eventuale tetto italiano al prezzo del gas, fortemente voluto da Confindustria, creerebbe infatti importanti differenze di prezzo con gli altri Paesi Ue, con il rischio che ai fornitori convenga maggiormente vendere a chi offre di più e meno al nostro Paese.

Ad annunciare la prossima proposta di Bruxelles è stato il commissario all'Economia Paolo Gentiloni. "Il tetto comune sarebbe certamente un modo per infliggere un danno alla Russia – ha spiegato- riducendo i rischi per noi. Sono misure di cui stiamo ragionando in questi giorni. La Commissione è stata incaricata tra poco meno di un mese di formulare una proposta ai governi europei". Secondo il ministro degli Esteri Di Maio "il tetto al prezzo del gas permetterà alle famiglie di pagare di meno e permetterà loro di ridurre il loro potere di acquisto".

Per l'esponente del Movimento 5 stelle l'Italia ha bisogno di diversificare le fonti di approvvigionamento e dopo gli accordi presi con i partner energetici in queste settimane "le quantità arriveranno". Tuttavia, ha aggiunto, "il prezzo non dipende dalla quantità, ma dal prezzo europeo del gas e quel prezzo è legato alla speculazione finanziaria". Il ministro ha concluso dicendo che il governo preferisce "le industrie italiane alle speculazioni della finanza nella Borsa del gas".

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