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Spending review: 32 mld di risparmi in 3 anni, priorità a taglio delle tasse

Risorse per il taglio delle tasse, investimenti produttivi, più mobilità nel pubblico impiego e riduzione del debito. Questo il piano del Governo che ha rafforzato gli obiettivi della spending review. I risparmi saranno pari a 2 punti percentuali di Pil.
A cura di Biagio Chiariello
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32 miliardi di risparmi attesi tra il 2015 e il 2017  contro i poco più di 8 inseriti nella Legge di Stabilità. E' l'obiettivo del Ministero dell'Economia da mettere in atto con la spending review.  Il piano redatto dal commissario straordinario Carlo Cottarelli è stato esaminato ieri dalla prima riunione del Comitato interministeriale per la revisione della spesa pubblica, alla quale era presente il premier Enrico Letta, e tali risorse verranno in gran parte adoperate per accelerare sul percorso di riduzione delle tasse."I risparmi di spesa dovranno andare nella maggior parte alla riduzione delle imposte ma anche a investimenti produttivi e alla riduzione del debito pubblico" ha spiegato Fabrizio Saccomanni. I risparmi, pari a 2 punti percentuali di Pil nell´arco del triennio, dovrebbero essere progressivamente crescenti: 3,6 miliardi nel 2015, 8,31 nel 2016 e 11,31 miliardi a regime dal 2017.

"Daremo enorme importanza alla trasparenza attraverso la pubblicazione di indici e classifiche utili a individuare gli enti di spesa più efficienti un aspetto importante per creare un clima di sostegno e supporto da parte dell'opinione pubblica. Così come consulteremo frequentemente le parti sociali", ha spiegato Carlo Cottarelli che si è impegnato a elaborare le prime proposte per fine febbraio; anche il piano vero e proprio sarà generato solo tra marzo e aprile. L'ex dirigente del Fondo monetario internazionale garantisce di voler dare "enorme importanza alla trasparenza", annunciando "indici e classifiche" con cui individuare gli enti di spesa più efficienti. In particolare il dossier Cottarelli prevede che la spending review farà fronte alla questione della "mobilità" nel pubblico impiego "compresa l'esplorazione di canali d'uscita e rivalutazione delle misure del turn-over". Il commissario si avvarrà di 10-12 persone, intorno alle quali "opereranno circa una ventina di gruppi di lavoro".

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