L’allarme dell’Eurispes: tre italiani su dieci non arrivano a fine mese

Tre italiani su dieci, precisamente il 30.8%, non riescono ad arrivare alla fine del mese con il proprio stipendio e mettere da parte qualcosa è diventato “impossibile” per oltre il 74% della popolazione. Molti coloro che sono colpiti dalla cosiddetta sindrome della quarta, quando non della terza, settimana. A fornire i numeri della crisi è il Rapporto Italia 2014 dell'Eurispes. Un Rapporto che fotografa una situazione economica decisamente peggiorata per molti italiani. Alla domanda su come la propria situazione sia cambiata nell'ultimo anno, ben il 70,5% ha infatti indicato un peggioramento. Sul versante delle difficoltà incontrate dagli intervistati nel pagamento delle rate del mutuo o nel saldo mensile dell'affitto per la casa, si registra nel primo caso un disagio che tocca il 29,1% e, nel secondo, il 26,8%. Ma ci sono anche coloro che non hanno voluto indicare una risposta: una percentuale tale (rispettivamente il 21.5% e il 30%) da far ritenere ancora più alta la quota di chi ha difficoltà a far fronte alle spese mensili. A soffrire di più i cittadini del Mezzogiorno: al Sud si manifesta, infatti, la più alta concentrazione di chi non arriva a fine mese o di chi è costretto a usare i propri risparmi.
Crescono i pagamenti a rate, anche per le cure mediche – Dal Rapporto Eurispes emerge anche che un italiano su quattro ha avuto necessità di ricorrere a un prestito bancario nell’ultimo triennio. Le motivazioni più ricorrenti vanno dal saldo di debiti precedentemente accumulati al mutuo per la casa. Il numero maggiore di prestiti erogati va dal 1000 ai 10000 euro (il 31%). Il 69,9% degli italiani ha inoltre constatato, nel corso dell'ultimo anno, una perdita del proprio potere di acquisto mentre il 25,1% ha riscontrato una riduzione minima della capacità di fare acquisti attraverso le proprie entrate. Solo il 4,5% non ha dovuto affatto affrontare questo problema. Giudicato preoccupante il dato che afferma che il 22.4% degli italiani ricorre alla rateizzazione per far fronte anche alle cure mediche. Cala anche la fiducia nelle istituzioni: in sette casi su dieci (70,6%) gli italiani indicano che la propria fiducia nelle istituzioni è diminuita. Mentre si ampliano i consensi nei confronti della Chiesa che, forse per l’“effetto Bergoglio”, ottiene il 49% della fiducia degli intervistati (+12,4% rispetto al 2013).