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Il caso banca popolare di Bari

Popolare Bari, dal Fondo interbancario arrivano subito 310 mln: nel 2020 inietterà fino a 700 mln

L’intervento per salvare la Banca Popolare di Bari prevede un aumento di capitale di 1,4 miliardi di euro da realizzare nei prossimi mesi. Nell’ambito di questo progetto di rafforzamento patrimoniale il Consiglio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi “ha deliberato di assumere l’impegno a concorrere alla complessiva operazione di rafforzamento patrimoniale per l’importo massimo di 700 milioni di euro”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Il consiglio del Fondo Interbancario di tutela dei depositi ha approvato all'unanimità un intervento a favore della Banca Popolare di Bari per l'importo di 310 milioni di euro. Il Fitd ha sottolineato che l'intervento verrà effettuato attraverso un versamento in conto futuro aumento di capitale della banca, e costituisce una misura di carattere anticipatorio nel quadro di un ampio progetto di rafforzamento patrimoniale di 1,4 miliardi di euro, da realizzare nei prossimi mesi. Nell'ambito di tale progetto, sottolinea ancora il Fondo, il Consiglio ha deliberato di assumere l'impegno a concorrere per l'importo massimo di 700 milioni (l'altra metà toccherà a Mcc, una controllata del Tesoro), considerato idoneo a perseguire gli obiettivi di risanamento e rilancio indicati dai commissari.

"Con questa operazione – viene spiegato in una nota – il Fondo Interbancario di Tutela dei Depositi ha ancora una volta offerto il proprio contributo, con mezzi propri, alla stabilità del sistema e alla tutela dei depositanti, ponendo le premesse per un'azione di salvataggio e rilancio della Banca Popolare di Bari". Il Fitd, che tutela i depositi delle banche attive in Italia fino a 100 mila euro, assicura inoltre ai commissari "il proprio sostegno nell'azione strategica e gestionale da intraprendere".

"Le modalità e le procedure da seguire per il compimento dei passi successivi", – si legge nella nota – sono disciplinate in un "accordo quadro" che "verrà prontamente sottoscritto dalla parti" per arrivare "alla configurazione dell'assetto complessivo dell'operazione di rafforzamento secondo un percorso predefinito". Questo "comporterà la predisposizione di un piano industriale, sulla base di una approfondita valutazione degli attivi e dei passivi della banca, e la definizione del fabbisogno patrimoniale della banca".

Il piano industriale citato, spiega ‘la Repubblica', è attualmente in predisposizione, e le prime stime fanno ritenere che sarà più severo, quanto a chiusure di sedi e tagli al personale, di quello pensato dall'ad Vincenzo De Bustis, che puntava a chiudere 100 filiali e a esuberi per 800 dipendenti. A inizio 2019, quando il banchiere che già aveva guidato la banca di Bari dal 2010 al 2015 era tornato alla guida, la manovra di rafforzamento patrimoniale era attorno ai 500 milioni. E a dicembre, nella sua ultima intervista, De Bustis aveva parlato di un deficit tra 800 milioni e un miliardo.

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