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Perché l’inflazione è crollata all’1,8% in Italia e cosa cambia davvero per chi fa la spesa

L’inflazione in Italia ha toccato il livello più basso dal luglio 2021: i prezzi sono saliti solamente dell’1,8% rispetto a un anno fa. Il motivo, però, ha poco a che fare con il trimestre anti inflazione del governo Meloni e molto con i prezzi dell’energia, che a ottobre 2022 ebbero un boom. Per il carrello della spesa, l’inflazione è rallentata ma in modo molto meno pronunciato.
A cura di Luca Pons
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L'Istat ha fatto sapere che, secondo i suoi calcoli preliminari, a ottobre 2023 il tasso d'inflazione su base annua è stato dell'1,8% in Italia. Cioè, i prezzi in media sono stati appena l'1,8% più alti rispetto a ottobre 2022. Solo un mese fa questo dato era al 5,3%. È un risultato inatteso: questo è il livello più basso dal luglio del 2021, e se venisse confermato in futuro significherebbe che siamo vicini alla fine di quel periodo di fortissimo aumento dei prezzi che è partito proprio nel 2021 ed è continuato fino ad oggi. Tuttavia, anche se l'inflazione si è abbassata di colpo, per il cosiddetto ‘carrello della spesa' è ancora al 6,3%: è diminuita, ma molto di meno. Come si spiega?

Perché l'inflazione in Italia si è abbassata di colpo

Come detto, il tasso d'inflazione è calato moltissimo rispetto a settembre. Significa non che i prezzi sono scesi, ma che sono aumentati molto di meno. Questo dato però è una media. Come ha spiegato l'Istat, questo crollo "si deve in gran parte all’andamento dei prezzi dei beni energetici". Cioè, se l'inflazione è scesa di colpo non è perché tutti i prezzi hanno iniziato a rallentare, ma soprattutto perché l'energia costa molto meno di un anno fa.

E d'altra parte non ci voleva molto, ricorda sempre l'Istat: un anno fa, a ottobre 2022, i prezzi dell'energia aumentarono moltissimo (quasi il 27% in un mese). Quindi oggi, in confronto, si sono abbassati decisamente. Ma si tratta solo di un "effetto statistico", spiega l'Istituto: poiché non si è ripetuto lo stesso forte aumento di un anno fa (e anzi, da settembre a ottobre 2023 i prezzi dell'energia sono scesi dello 0,2%), il dato dell'inflazione rispetto a un anno fa sulla carta è molto basso. Infatti, l'inflazione calcolata senza tenere conto dei prezzi dell'energia è calata, ma in modo molto meno pronunciato: dal 4,8% al 4,2%.

Che effetto ha avuto il ‘carrello tricolore' e come sono cambiati i prezzi per chi fa la spesa

Il ministro delle Imprese, Adolfo Urso, ha subito preso il merito di questo rallentamento dei prezzi dicendo che è stato dovuto al trimestre anti inflazione: "Grazie al sistema Italia per questa prova di coesione e di solidarietà che ha avuto straordinario successo", ha detto Urso. "Nel primo mese del carrello tricolore l'inflazione è crollata, migliore performance in Europa". Tuttavia, come detto, la spiegazione di questo dato non sta tanto nei prezzi dei supermercati quando in quello dell'energia e al boom di un anno fa. Infatti, anche nel resto dell'Unione europea, dove non c'è un trimestre anti inflazione, c'è stato un calo netto: l'inflazione generale rispetto a un anno fa è scesa al 2,9% mentre prima era al 4,3%.

Va detto che l'inflazione in Italia è effettivamente rallentata anche sul cibo: i prezzi rispetto a un anno fa sono aumentati del 5% per gli alimentari non lavorati e del 7,4% per quelli lavorati. Risultati migliori rispetto a settembre (rispettivamente 7,7% e 8,9%), ma che da soli non avrebbero portato al crollo dell'inflazione che Istat ha registrato. Il dato che interessa di più chi va a fare la spesa è quello, appunto, del ‘carrello della spesa': tutti i prodotti alimentari, per la casa e per l'igiene personale. Su questi beni i prezzi hanno rallentato, ma in modo molto meno forte: fare la spesa costa il 6,3% in più di un anno fa, mentre a settembre il dato era all'8,1%.

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