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Trimestre anti-inflazione al via: pochi prodotti nel paniere e quasi nessun negozio al dettaglio

Il ministero delle Imprese e Made in Italy comunica i primi dati sulle adesioni al ‘Trimestre anti-inflazione’, che prende il via da oggi in tutta Italia: al primo posto c’è Roma, seguita da Torino. Ma per il Codacons ci sono già criticità: “Buona performance solo presso supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie, ma i piccoli negozi al dettaglio, specie quelli alimentari, sembrano non pervenuti”.
A cura di Annalisa Cangemi
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Oggi è partito il trimestre anti-inflazione, iniziativa ribatezzata ‘carrello tricolore', per via del logo. Significa che da ora, fino a fine anno, si potranno trovare sconti e prezzi calmierati o fissi sui beni alimentari e non alimentari di largo consumo, sia nei supermercati sia nei negozi di vicinato.

I prodotti interessati dagli sconti sono circa 300, e sono frutto di un Patto siglato dal Governo con 32 associazioni di categoria: si parla di pane, latte, uova, farina, prodotti per l'infanzia e per l'igiene personale, detersivi, anche se ciascun operatore aderente potrà concorrere alla lotta all'inflazione scegliendo liberamente gli articoli che oggetto di promozioni anti-inflazione, purché appunto siano siano beni di prima necessità, alimentari e non alimentari di largo consumo. I prezzi potranno diminuire fino al 10%: tutto questo servirà a tutelare il potere di acquisto dei consumatori.

I prodotti sui quali sono stati applicati prezzi fissi o promozioni sono riconoscibili da un bollino tricolore, con il logo che riprende la forma stilizzata di un carrello della spesa e riporta la scritta "trimestre anti-inflazione". Gli esercizi e le aziende che aderiscono all'iniziativa sono riconoscibili grazie all'esposizione di questo logo, che sarà utilizzabile dalle aziende anche per i canali di comunicazione al pubblico. Sul sito del ministero è possibile inoltre consultare l'elenco degli esercizi aderenti divisi per Regione.

I primi dati del ministero sul ‘Trimestre anti-inflazione'

Nelle città metropolitane sono 6.977 i punti vendita aderenti al ‘Trimestre anti-inflazione'. Secondo il Mimit, in base all'ultimo aggiornamento del 30 settembre, a guidare la classifica delle 14 città metropolitane per numero di adesioni c'è Roma (1.381 punti vendita in 121 comuni) seguita da Torino (1.074 punti vendita in 312 comuni). In terza posizione, ma molto al di sotto della ‘quota mille', si piazza la città metropolitana di Napoli (801 punti vendita in 92 comuni), seguita da Milano (741 punti vendita in 133 comuni).

In fondo alla classifica, al terzultimo posto c'è Bari (278 punti vendita in 41 comuni) seguita da Cagliari (207 punti vendita in 17 comuni). Fanalino di coda della città metropolitane italiane per numero di adesioni al trimestre anti inflazione c'è Reggio Calabria (119 punti vendita in 97 comuni). In totale sono circa 23 mila i punti vendita in tutta Italia che hanno aderito all'iniziativa lanciata dal governo.

Le critiche del Codacons

"Parte tra le critiche il paniere tricolore varato dal governo e sbarcato oggi negli esercizi commerciali di tutta Italia", ha fatto sapere il Codacons, che ha realizzato un primo monitoraggio sul paniere anti-inflazione da cui "emergono una serie di criticità che rischiano di ridurre fortemente i vantaggi economici per le famiglie".

"I prodotti a prezzo scontato inseriti nel paniere sono decisamente pochi e al di sotto delle aspettative – denuncia l'associazione – La maggior parte degli esercizi della Gdo, infatti, ha optato per i cosiddetti ‘prezzi fissi', ossia ha bloccato i listini di alcuni beni di largo consumo, dalla pasta all'olio, senza attuare veri ribassi. Questo significa che per i prossimi tre mesi i prodotti in questione non subiranno variazioni di prezzo, anche in presenza di condizioni che favorirebbero la discesa dei loro listini".

"Altro punto critico è quello che vede come unici prodotti inseriti nei panieri venduti in supermercati e ipermercati esclusivamente quelli a marchio privato della grande distribuzione, mentre i beni delle marche alimentari più note sono del tutto esclusi dal paniere – denuncia il Codacons – Si tratta di prodotti che hanno una quota di mercato limitata, pari solo al 20,8% dell'intero settore delle vendite nella Gdo, con la conseguenza che i consumatori che acquistano beni di marche specifiche non beneficeranno di alcun vantaggio economico".

"Sul fronte delle adesioni, poi, si registra una buona performance solo presso supermercati, ipermercati, farmacie e parafarmacie, ma i piccoli negozi al dettaglio, specie quelli alimentari, sembrano non pervenuti – prosegue il Codacons – Una défaillance che appare lampante analizzando l'elenco degli esercizi che partecipano al paniere tricolore pubblicato sul sito del Mimit, e che danneggia quei consumatori che risiedono nei piccoli comuni dove magari non ci sono grandi supermercati; consumatori che per approfittare del paniere salva-spesa dovranno necessariamente prendere la macchina e recarsi presso i comuni limitrofi, con spese di trasporto che vanificano del tutto i potenziali vantaggi del paniere". 

Salvini ironizza: "Poche pesche ma tanta roba"

Matteo Salvini, scherzando sulla polemica dello spot dell'Esselunga sui genitori separati_ "Niente pesche, ma tanta roba! Le domeniche belle all'Esselunga", ha scritto il vicepremier e ministro delle Infrastrutture Matteo Salvini in un post sui social, accompagnato da due foto che lo ritraggono al supermercato mentre acquista delle castagne e scarica sei buste di acquisti dal carrello. Non c'è un esplicito commento sull'avvio dell'iniziativa del governo contro il caro-vita, ma potrebbe essere anche un riferimento al trimestre anti-inflazione.

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