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Manovra, la digitalizzazione della Pubblica amministrazione: le multe arriveranno via web

Emerge l’ipotesi di una piattaforma per le notifiche digitali della Pubblica amministrazione, su cui sarà possibile ricevere anche le multe. Ma non solo: potrà essere usata anche per le comunicazioni dell’Agenzia delle entrate. La misura è collegata alla diffusione dell’identità digitale. La ministra dell’Innovazione Paola Pisano punta all’adozione, da parte di tutti i cittadini, dell’identità digitale entro il 2022 per superare l’attuale sistema dello Spid.
A cura di Annalisa Girardi
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Continua la pioggia di emendamenti alla manovra. Il ministero dell'Innovazione, guidato dalla pentastellata Paola Pisano, ha avanzato una proposta che rappresenterebbe il primo passo verso la realizzazione di un domicilio digitale. Emerge l'ipotesi di una piattaforma per le notifiche digitali della Pubblica amministrazione, su cui sarà possibile ricevere anche le multe. Ma non solo: potrà essere usata anche per le comunicazioni dell'Agenzia delle entrate. La misura è collegata alla diffusione dell'identità digitale.

In questo modo lo Stato potrebbe semplificare la comunicazione con i cittadini, nel quadro di un piano di digitalizzazione della pubblica amministrazione. La ministra Pisano punta all'adozione, da parte di tutti i cittadini, dell'identità digitale entro il 2022 per superare l'attuale sistema dello Spid. Al rilascio della carta d'identità elettronica verrà anche comunicato un codice Pin che servirà per accedere a tutti i servizi pubblici digitali.

Riforma della riscossione per gli enti locali

Nel frattempo continuano le polemiche intorno alla misura per combattere l'evasione fiscale: una norma inserita nella legge di Bilancio prevede infatti che i Comuni possano pignorare i conti correnti dei cittadini che non pagano le tasse. In altri termini, per recuperare i tributi locali non pagati, come l'Imu o la Tari, l'amministrazione locale avrà la possibilità di bloccare direttamente la cifra non versata dal conto corrente del contribuente. Il presidente del Consiglio, Giuseppe Conte, parla di mistificazioni riguardo alla misura, sostenendo che in materia stiano circolando solo false notizie. Italia Viva, però chiede chiarezza: il capogruppo dei renziani al Senato, Davide Faraone, afferma che il suo partito farà da "argine contro qualsiasi provvedimento che vessa i cittadini" e domanda all'esecutivo "di sgombrare il campo da qualunque ipotesi di aumento delle tasse o di meccanismi inadeguati di riscossione da parte dello Stato".

Il deputato dem Gianfranco Librandi invece ha affermato: "I cittadini onesti non dovranno avere nulla da temere, nonostante il terrorismo psicologico di Matteo Salvini. Italia Viva sarà sempre dalla parte dei più deboli e come tale valuterà questa proposta di governo: sono deboli i comuni che soffrono di oltre 10 miliardi di tributi locali non riscossi, sono deboli i cittadini che finiscono a non avere le risorse per pagare i tributi locali. Presenterò personalmente un emendamento di equilibrio, per dare più tempo a chi si trova davvero in difficoltà e che non consentirà il pignoramento di una quota superiore al 50% della disponibilità sul conto corrente, se tale conto è esiguo. Ma in nessun caso dobbiamo consentire a nessuno, men che meno a Salvini, di generare allarmismo".

Intanto dal Pd una proposta a prima firma Claudio Mancini: una norma salva-casa a sostegno dei cittadini che hanno perso la propria abitazione per colpa della crisi. Le banche avranno l'obbligo di concedere rinegoziazioni dei mutui per chi ha la casa all'asta. Come spiega il Messaggero, "i nuovi finanziamenti o rinegoziazioni dei mutui avranno il supporto, nella proposta del Pd, del Fondo di Garanzia per la prima casa per il 50% del prestito. Sarà comunque il Mef, insieme a Politiche giovanili e Infrastrutture, entro tre mesi dalla conversione del decreto, a stabilire le modalità di presentazione delle istanze, l'esame da parte del giudice e la possibilità che sia concesso un nuovo finanziamento da una banca diversa dal creditore ipotecario".

Le altre riforme della Pa

La ministra per la Pubblica amministrazione Fabiana Dadone ha anche promosso due emendamenti che riguardano gli statali: in arrivo la detassazione dei premi di produttività al 10% che porterà circa 697 euro in più in busta paga ai dipendenti pubblici. Inoltre, si punta anche al superamento del precariato con la proroga fino al 2021 dei piani per la stabilizzazione.

Sulla proroga per l'esenzione "dell'Imu per l'Emilia Romagna il governo si è impegnato a fare una sintesi delle istanze dei territori terremotati e si appresta ad approvare oggi gli emendamenti di gran parte delle forze politiche" al dl sisma. Un altro emendamento del Pd e del M5S chiede una proroga di un anno della cedolare secca sugli affitti commerciali. Inoltre, si sta lavorando a uno sgravio fiscale per le piccole imprese che assumeranno apprendisti nel 2020. Infine, è stato dato il via libera alla modifica che punta a una riduzione delle sanzioni nel caso di compensazioni indebite di crediti fiscali fino a un massimo di 250 euro.

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