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Lotteria degli scontrini a rischio rinvio: perché potrebbe non partire a gennaio 2020

La lotteria degli scontrini dovrebbe partire dal primo gennaio 2020, ma secondo Confesercenti i commercianti non sono ancora pronti e per questo motivo viene chiesto al governo un rinvio di almeno sei mesi. I problemi principali riguardano la strumentazione in dotazione ai negozianti, a partire dai registratori di cassa.
A cura di Stefano Rizzuti
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La lotteria degli scontrini dovrebbe partire dal primo gennaio 2020. Ma ora c’è qualche dubbio sull’effettiva possibilità che questo strumento possa realmente essere messo in campo con l’inizio del nuovo anno. I dubbi vengono sollevati dalla Confesercenti che chiede al governo di rinviare di almeno sei mesi l’avvio della lotteria dei corrispettivi: “Difficilmente la lotteria degli scontrini potrà partire a gennaio come previsto: in questo momento, in Italia, non c'è un solo registratore di cassa abilitato”. In una nota Confesercenti chiede al governo di non affrettare eccessivamente i tempi, dando qualche mese agli operatori per adeguarsi.

Il rischio, secondo l’associazione, è che “l’obiettivo che rischia di diventare una corsa contro il tempo e l'ennesima ingente ‘una tantum' da versare a breve per le attività commerciali”. Altro problema sollevato da Confesercenti riguarda il fatto che “l’Agenzia delle Entrate non ha ancora comunicato le specifiche tecniche necessarie e serve dunque più tempo per aggiornare o sostituire gli apparecchi in dotazione alla rete commerciale. Un'operazione di grandi dimensioni che costerà alle imprese diversi mesi ed interventi per almeno 600 milioni di euro”.

Gli strumenti necessari per la lotteria degli scontrini

Il punto, secondo l’associazione, è che per permettere ai clienti di partecipare all’estrazione degli scontriniè necessario infatti un sistema che trasmetta telematicamente all'Agenzia delle entrate i dati del singolo acquisto. Una funzione che non è attualmente disponibile nemmeno per i registratori di cassa aggiornati quest'anno, in vista dell'invio telematico dei corrispettivi, il cosiddetto ‘scontrino elettronico', anch'esso in partenza per gennaio 2020”. Gli esercenti, spiega ancora la nota, “dovranno quindi o comprare un nuovo registratore di cassa telematico, o aggiornare il dispositivo in loro possesso, anche se nuovo”.

Altra questione aperta è quella dell’adeguamento hardware “nelle forme di un dispositivo di acquisizione ottica – come quello delle farmacie – visto che è impensabile prevedere l'inserimento manuale del codice fiscale, soprattutto per le attività con un volume sostanzioso di scontrini come, ad esempio, un bar”.

Le problematiche della lotteria degli scontrini

Per Confesercenti c’è poi un altro problema da affrontare, riguardante lo sviluppo degli aggiornamenti hardware e software per cui potrebbero essere necessari “diversi mesi”. In sostanza, le imprese potrebbero arrivare a gennaio senza avere i nuovi registratori di cassa, ma, allo stesso tempo, già a gennaio sarebbero costretti a pagare le sanzioni (fino a 500 euro) nel caso in cui rifiutino di acquisire il codice fiscale del cliente. Per questo, secondo l’associazione, è “necessario rinviare, di almeno sei mesi, l'entrata in vigore della lotteria e prorogare ed ampliare anche il credito di imposta per l'acquisto dei dispositivi che era stato già previsto per lo scontrino elettronico: gli attuali tetti d'importo – 50 euro per l'adattamento di un vecchio registratore e 250 euro per l'acquisto di uno nuovo – sono troppo limitati”.

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