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Inps, da ottobre cambia il sistema per accedere ai servizi: addio al Pin, servirà lo Spid

Dal primo ottobre non sarà più possibile chiedere il Pin per accedere ai servizi online dell’Inps, come quelli riguardanti le pensioni o alcuni bonus. Il sistema del Pin verrà sostituito dallo Spid, l’identità digitale utilizzata per accedere a tutti i servizi della pubblica amministrazione. Andiamo a vedere cosa cambia e cosa sarà necessario fare.
A cura di Stefano Rizzuti
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Addio al Pin per accedere al sito Inps. Dal primo ottobre servirà lo Spid, l’identità digitale utilizzata per accedere ai servizi della pubblica amministrazione. Dal primo ottobre 2020, infatti, l’Inps non rilascerà più il Pin per le credenziali di accesso ai servizi disponibili sul sito dell’istituto di previdenza, come quelli riguardanti le pensioni. Verrà sostituito dallo Spid, un sistema già diventato indispensabile per accedere ad alcuni servizi in tutta Italia, come gli incentivi previsti dal bonus bici, giusto per fare un esempio. L’obiettivo di questa rivoluzione è quello di semplificare maggiormente i rapporti tra cittadini e Pubblica amministrazione anche a livello europeo. Con le credenziali di livello 2 e 3 dello Spid, infatti, è possibile accedere ai servizi nella rete della Pa in tutta l’Ue. Passando, inoltre, al solo sistema Spid, l’Inps potrà fornire nuovi servizi che richiedono più controlli, come avviene per le firme digitali e i pagamenti.

Cosa succede a chi usa ancora il Pin Inps

Chi sta ancora usando il Pin per accedere ai servizi online Inps avrà un passaggio graduale allo Spid. Secondo le istruzioni riportate nelle circolare dell’istituto di previdenza del 17 luglio, la fase transitoria si concluderà con la cessazione della validità del Pin. Non c’è ancora una data per la cessazione della validità, che deve ancora essere definita. Dal primo ottobre, comunque, non verranno rilasciati nuovi Pin agli utenti. Per quanto riguarda i Pin già emessi, invece, conserveranno la validità e verranno rinnovati alla scadenza naturale fino alla conclusione della fase transitoria.

Inps, chi può continuare a usare il Pin

Il Pin viene mantenuto per gli utenti che non possono accedere allo Spid. È il caso, per esempio, dei minori di 18 anni, delle persone che non hanno documenti di identità italiani o delle persone soggette a tutela, curatela o amministrazione di sostegno. Il Pin varrebbe solo per i servizi a loro dedicati. Rimane, invece, il Pin telefonico temporaneo che si può richiedere per gli accessi a termine di un giorno, una settimana o al massimo pochi mesi. Tutti gli altri utenti, invece, dovranno avere credenziali alternative al Pin. Non solo lo Spid, ritenuto il sistema più efficace, ma varranno anche gli accessi tramite Carta d’identità elettronica (Cie) e Carta nazionale dei servizi (Cns).

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