Inflazione, nel paniere Istat 2016 entrano i tatuaggi e i leggins da bimba

Le bevande vegetali, il pantalone corto da uomo, la lampadina led, e i panni cattura-polvere. Ma anche i leggings da bambina e i tatuaggi, oltre che i servizi integrati di telecomunicazione (tv, Internet e chiamate) e gli alloggi destinati agli universitari. Sono queste le novità contenute nel nuovo paniere per il calcolo dell'inflazione nel 2016 comunicate dall'Istat. La rilevazione relativa alle nuove abitudini di consumo delle famiglie nel 2016 si arricchisce inoltre dei prezzi delle auto usate e del trapano elettrico, che si aggiunge alla gamma di prodotti nel segmento di consumo ‘Utensili e attrezzature a motore per la casa e il giardino’. Escono invece gli aerei low-cost, e gli ormai vetusti vagoni letto ferroviari e le cuccette dei treni.
Come cambia il paniere Istat
L’Istat spiega che nel 2015 i prodotti elementari considerati dai panieri per l'intera collettività nazionale (Nic) e per le famiglie di operai e impiegati (Foi) erano 1.457, raggruppati in 901 prodotti, a loro volta raccolti in 400 aggregati. Per questo nuovo l'aggiornamento della struttura di ponderazione ha comportato, diversamente da quanto avvenuto in precedenza, un lieve aumento del peso dei beni nel paniere Nic, (da 53,55% a 53,72%), con una contestuale riduzione di quello dei servizi (da 46,45% a 46,28%). Ciò è da interpretare alla luce dell'aumento del peso dei beni durevoli e degli alimentari non lavorati e alla diminuzione del peso dei servizi relativi ai trasporti. Se si vanno a considerare le divisioni di spesa, gli aumenti di peso più consistenti riguardano i Servizi ricettivi e di ristorazione e gli Altri beni e servizi. I cali più importanti riguardanoinvece la divisione Trasporti seguita da Mobili, articoli e servizi per la casa. “Il paniere dei prezzi al consumo – si legge in una nota dell’istituto di statistica – ha ormai raggiunto un livello di completezza e dettaglio tale da rendere contenuto il numero di prodotti che ogni anno entrano ed escono dalla rilevazione dei prezzi. Come di consueto le revisioni apportate al paniere nel 2016 sono di diversa natura e finalizzate a cogliere l’evoluzione dei comportamenti di spesa dei consumatori”.
Inflazione, prezzi in salita a gennaio
Sempre l’Istat comunica che l’inflazione è in "lieve rialzo" a gennaio 2016 allo 0,3% in accelerazione dallo 0,1% di dicembre. L’indice nazionale dei prezzi al consumo, spiega l’istituto nazionale di statistica, scende dello 0,2% rispetto al mese precedente e cresce dello 0,3% nei confronti di gennaio 2015, nei dati preliminari. L'aumento su base annua è da ricercare nel ridimensionamento della flessione dei beni energetici e ai rincari dei trasporti. Al netto degli alimentari non lavorati e dei beni energetici, l'inflazione di fondo sale di +0,8% (da +0,6% di dicembre) e quella al netto dei soli beni energetici passa a +0,8% (da +0,7% del mese precedente). In questo caso il ribasso mensile dell'indice generale è soprattutto imputabile al calo dei prezzi dei Beni energetici (-1,7%), dei Servizi ricreativi, culturali e per la cura della persona (-0,5%) e degli alimentari non lavorati (-0,5%); a contenere la diminuzione, è l'aumento dei prezzi dei servizi vari (+0,2%), degli altri beni (+0,2%) e degli alimentari lavorati (+0,1%). L'inflazione acquisita per il 2016 segna un -0,4%. Su base tendenziale a gennaio i prezzi dei beni registrano una variazione nulla (era -0,1% a dicembre) mentre il tasso di crescita dei prezzi dei servizi cresce di un +0,7% (da +0,3% del mese precedente). Di conseguenza, rispetto a dicembre, il differenziale inflazionistico tra servizi e beni si amplia di tre decimi di punto percentuale. I prezzi dei beni alimentari, per la cura della casa e della persona scendono dello 0,1% su dicembre e crescono dello 0,4% su base annua (da +0,9% del mese precedente). I prezzi dei prodotti ad alta frequenza di acquisto calano dello 0,3% in termini congiunturali e registrano una crescita su base annua dello 0,2% (la variazione tendenziale era nulla a dicembre).