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Covid 19

Fmi: “L’Italia pagherà il prezzo più alto per il coronavirus, nel 2020 Pil a -9,1%”

Secondo le stime del Fondo Monetario Internazionale il prodotto interno lordo dell’Italia potrebbe crollare del 9,1 per cento nel 2020, per poi  registrare un limitato rimbalzo nel 2021 a +4,8 per cento. Tra le grandi economie mondiali quella italiana pagherà il prezzo più alto dalla pandemia di crononavirus.
A cura di Davide Falcioni
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Il prodotto interno lordo dell'Italia potrebbe crollare del 9,1 per cento nel 2020, per poi  registrare un limitato rimbalzo nel 2021 a +4,8 per cento. È la stima fatta dal Fondo Monetario Internazionale, secondo cui tra le grandi economie mondiali quella italia potrebbe pagare il prezzo più alto a causa della crisi causata dalla pandemia di coronavirus, che comunque avrà conseguenze anche per tutti gli altri paesi. Secondo l'Fmi quest'anno il Pil globale crollerà del 3%, un risultato molto peggiore di quello della crisi del 2008.

Negli USA rapporto deficit-pil del 15,4% nel 2020

A livello globale, gli Stati Uniti saranno il Paese con il più alto rapporto deficit-Pil quest'anno. Secondo il Fondo monetario internazionale, il disavanzo-Pil statunitense balzerà al 15,4% nel 2020, mentre lo scorso anno si era attestato al 5,8%. In prospettiva sarà il valore più alto tra i Paesi elencati in una tabella contenuta nel Fiscal Monitor.  Rilevante anche il deficit del Canada, che secondo il Fmi raggiungerà l'11,8% del Pil. E anche in Cina balzerà a un valore a due cifre: 11,2% dal 6,4% del 2019. In Giappone il deficit toccherà il 7,1% del Pil.

In Italia la disoccupazione salirà al 12,7%

Per l'Eurozona (-7,5%) e per l'Italia (-9,1%) il crollo del prodotto interno lordo sarà molto consistente e seguito, anche in questo caso, da un'importante ripresa l'anno prossimo, rispettivamente pari al +4,7% e al +4,8%. La perdita del Pil prevista per quest'anno sarà la maggiore tra i grandi Paesi dell'Eurozona, con la Spagna accreditata di un -8%, la Francia di un -7,2% e la Germania del -7%. Per il 2021 il rimbalzo italiano, stimato al +4,8%, sarà inferiore a quello della sola Germania (+5,2%) ma superiore a Francia (+4,5%) e Spagna (+4,3%). Le conseguenze sull'occupazione non tarderanno ad arrivare:  secondo gli economisti del Fondo, nel 2020 la disoccupazione in Italia salirà al 12,7% e nell'Eurozona al 10,4%. La dinamica dovrebbe, o forse potrebbe, essere riassorbita l'anno prossimo con un tasso di disoccupazione stimato al 10,5% in Italia e all'8,9% nell'Eurozona.

Fmi: "Positivo l'intervento delle banche centrali"

In questo quadro il Fondo Monetario Internazionale considera positivo "anche l'intervento delle banche centrali che hanno garantito liquidità e fiducia nel sistema, contribuendo a limitare lo shock e, quindi, assicurando che l'economia sia ben posizionata per la ripresa".  Dallo scoppio dell'emergenza coronavirus "gli interventi rapidi e significativi di diverse banche centrali sono stati fondamentali e hanno evitato un calo ancora più marcato del clima di fiducia e dei prezzi delle attività. Di particolare importanza è stata l'attivazione e la creazione di linee di swap tra le principali banche centrali per fornire liquidità" a livello internazionale.

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