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Fisco, estratti conto delle carte di credito dovranno essere comunicati all’Agenzia delle Entrate

Si tratta di una proposta della Commissione europea per i contrastare le frodi transfrontaliere per quanto riguarda l’Iva nel commercio sul web: Gli estratti conto delle carte di credito dovranno essere comunicati al Fisco, in modo da creare una banca dati che l’Agenzia delle Entrate potrà controllare per verificare i rischi di evasione.
A cura di Annalisa Girardi
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Gli estratti conto delle carte di credito dovranno essere comunicati al Fisco: si tratta di una proposta della Commissione europea, che preved una sorta di fatturazione elettronica anche per le transazioni dei pagamenti telematici. Gli operatori delle carte di credito dovranno quindi comunicare tutti gli estratti conto alle autorità tributarie. I dati finiranno direttamente all'Agenzia delle Entrate che opererà tutte le verifiche e gli accertamenti opportuni.

Il progetto dell'esecutivo Ue ha lo scopo di contrastare le frodi transfrontaliere per quanto riguarda l'Iva nel commercio sul web, in quanto il 90% degli acquisti online viene effettuato tramite carta di credito. Se il nuovo piano dell'Ue diventasse a tutti gli effetti operativo, le autorità fiscali potrebbero avere la supervisione di tutte le operazioni attraverso carta di credito effettuate dai contribuenti. È tuttavia necessario fare una precisazione: la misura non riguarderebbe tutte le operazioni. Infatti, andrebbero segnalate al Fisco solo quelle oltre i 25 pagamenti in tre mesi. Tutte queste informazione sarebbero contenute in una banca dati con cui gli operatori antifrode potrebbero tenere sotto controllo i i movimenti a rischio evasione.

La Commissione stima di poter recuperare 1,2 miliardi di euro dalle frodi online. Sul rapporto di valutazione costi benefici elaborato dall'esecutivo Ue si prevede che il gettito superi i costi del piano. Come sottolinea ItaliaOggi, tuttavia, nel report viene anche rimarcato un aspetto importante, cioè che "il miglioramento della cooperazione con i paesi terzi, rimane ancora incerto, influendo così sui risultati dell'azione".

Ad ogni modo, si tratta di un'ulteriore stretta sulle politiche fiscali che andrebbe ad operare in linea con il piano del governo italiano sulla lotta all'evasione. Le misure contenute in manovra con lo scopo di combattere l'evasione fiscale nel Paese, così come la proposta della Commissione, vanno però ad incidere su un aspetto molto delicato, cioè quello della privacy e del controllo sui dati dei cittadini.

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