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Bonus tv, slitta il passaggio al nuovo digitale: più tempo per acquistare televisori e decoder

Il ministero dello Sviluppo economico ha deciso di rinviare il passaggio al nuovo digitale terrestre: la scelta dovrebbe essere ufficializzata nei prossimi giorni. La trasformazione alla tecnologia Dvb-T2 non dovrà più avvenire più entro il giugno del 2022, ma slitterà almeno al primo gennaio del 2023.
A cura di Stefano Rizzuti
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Il passaggio al nuovo digitale terrestre slitta. E l’acquisto di decoder e televisori può quindi essere rinviato. Il precedente termine per il passaggio dallo standard di trasmissione Mpeg2 a Mpeg4 era fissato al primo settembre: la nuova data dovrebbe essere quella del 15 ottobre. Non si tratta, però, del vero e proprio passaggio al nuovo digitale: la trasformazione da Dvb-T a Dvb-T2 era prevista entro il 30 giugno 2022, ma sembra slittare a non prima del primo gennaio 2023 (ma, forse, anche dopo). A riportarlo è il Sole 24 Ore, spiegando anche quali sono le motivazioni che hanno portato il Mise a prendere più tempo. La questione principale riguarda la lentezza per il passaggio ai nuovi standard di televisori e decoder: ancora in pochi hanno acquistato i nuovi dispositivi e anche gli incentivi messi finora in campo sembrano non aver ottenuto il risultato sperato. Il bonus tv con Isee ha avuto meno successo del previsto e quello senza Isee, con il bonus rottamazione, ha bisogno ancora di tempo prima della sua erogazione.

Le tappe per il passaggio al nuovo digitale

Al Mise si è tenuto un incontro tra il ministro Giancarlo Giorgetti, la sottosegretaria Anna Ascani e le associazioni di categoria. La proposta del ministero dovrebbe essere formalizzata nei prossimi giorni: il termine per la codifica dei televisori in hd o per i decoder predisposti per l’alta definizione passa dal primo settembre al 15 ottobre, partendo comunque solamente con alcuni canali. Poi, entro la fine del 2021, arriverà il provvedimento per definire la completa dismissione. Di conseguenza arriva anche un secondo slittamento, quello del nuovo digitale terrestre: il termine non è più quello del 30 giugno 2022, ma se ne parlerà non prima dell’1 gennaio del 2023.

Il passaggio delle frequenze Regione per Regione

Una data che non cambia invece è quella del refarming, ovvero il trasferimento delle frequenze degli operatori tv ai gestori telefonici che si sono aggiudicati le risorse con l’asta del 5G. Il termine è stato fissato dall’Ue al 30 giugno 2022 e non si può derogare. L’unica modifica riguarderà la suddivisione delle date per area geografica: si inizia il 15 novembre 2021 con la Sardegna, poi tra il 3 gennaio e il 15 marzo 2022 tocca a Valle d’Aosta, Piemonte, Lombardia, Trento, Bolzano, Friuli-Venezia Giulia, Emilia-Romagna; dal primo marzo al 15 maggio 2022 sarà il turno di Sicilia, Calabria, Puglia, Basilicata, Abruzzo, Molise, Marche; le ultime saranno, tra il primo maggio e il 30 giugno 2022, Liguria, Toscana, Umbria, Lazio e Campania.

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