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Bollette, in arrivo stangata in autunno: governo corre ai ripari, misura cuscinetto contro aumenti

In autunno potrebbe arrivare una nuova stangata sulle bollette: il governo sta quindi pensando di correre ai ripari, mettendo in campo un intervento cuscinetto che possa alleggerire il peso degli aumenti sugli utenti. Intanto l’esecutivo sta studiando anche una riforma strutturale degli oneri generali di sistema.
A cura di Stefano Rizzuti
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Per l’autunno potrebbe arrivare una stangata sulle bollette. E per questo il governo prova a correre ai ripari. Da una parte studia una riforma degli oneri generali di sistema, dall’altra pensa a un intervento cuscinetto per ridurre l’impatto degli aumenti di ottobre. L’obiettivo dell’esecutivo, riportato dal Sole 24 Ore, è quello di alleggerire alcune voci nelle bollette che costituiscono attività di interesse generale per il sistema elettrico. Dal 2015 si è arrivati a quasi 15 miliardi di euro l’anno, che pesano fino a un quarto del totale della spesa finale degli utenti.

La stangata sulle bollette e la riforma degli oneri

Il problema principale si presenterà con l’arrivo dell’autunno, quando è attesa una stangata sulle bollette. Aumento che appare inevitabile considerando i rincari delle quotazioni delle materie prime dopo la ripresa economica mondiale e anche il netto aumento dei prezzi dei permessi per l’emissione di Co2. Allo studio c’è quindi una nuova manovra, dopo quella di luglio, per evitare un impatto eccessivo sui consumatori. Una misura che servirà nell’immediato e che verrà poi accompagnata da una riforma strutturale. La legge per la concorrenza conterrebbe, infatti, una delega per la riforma in materia di oneri, che dovrebbero passare sotto la fiscalità generale per quanto riguarda quelli relativi al sostegno delle energie rinnovabili. Secondo Arera si tratta di circa il 70% dei quasi 15 miliardi di euro di oneri del 2020.

Questi oneri, secondo la bozza della proposta di legge, potrebbero finire per gravare sul consumo di combustibili fossili nel riscaldamento e nei trasporti, con un passaggio graduale. Le soluzioni sono ancora però da studiare. Arera ha indicato una possibile strada, ovvero quella di eliminare dalla bolletta gli oneri non connessi direttamente agli obiettivi di sviluppo sostenibile e quelli per il contrasto della povertà energetica. Di fatto si tratta di quelle voci che coprono i costi di smantellamento delle centrali nucleari dismesse e degli oneri a copertura del regime tariffario speciale a Rfi, previsti per i consumi di elettricità su rete tradizionale. Su questo punto si è detto d’accordo anche l’Antitrust, secondo cui questi oneri dovrebbero essere a carico del bilancio dello Stato.

L'intervento cuscinetto contro i rincari

Per la riforma ci vorrà tempo, quindi nel frattempo si pensa a un intervento cuscinetto. L’obiettivo è quello di alleggerire i rincari che seguiranno l’aggiornamento trimestrale dei costi delle bollette, atteso a fine settembre. Sembra probabile che si ripeta il modello già utilizzato a luglio: per ridurre l’impatto si punterebbe su ciò che deriva dalle aste del mercato europeo dei permessi di emissione di Co2, che segnano ricavi altissimi. Per conoscere i dati sugli aumenti, però, bisognerà attendere: Arera inizierà la raccolta da metà settembre. Il governo, intanto, si porta avanti guardando con attenzione alle aste della Co2, i cui proventi possono essere utilizzati per coprire i “costi di incentivazione delle fonti rinnovabili e dell’efficienza energetica mediante misure che trovano copertura sulle tariffe dell’energia”.

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