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Covid 19

Blocco licenziamenti, spunta ipotesi proroga solo per aziende che hanno usato di più la cassa Covid

Il presidente del Consiglio Draghi ha convocato alle 17,30 a palazzo Chigi la cabina di regia con i capidelegazione della maggioranza per discutere del decreto ponte per il blocco dei licenziamenti. Nello stesso provvedimento, che dovrebbe essere varato mercoledì dal Cdm, dovrebbero rientrare anche un nuovo rinvio delle cartelle esattoriali e lo slittamento di un mese della Tari.
A cura di Annalisa Cangemi
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Secondo lo studio dell’associazione degli artigiani, se la discussa norma presentata dal Governo a Bruxelles fosse stata applicata ai lavoratori in cassa integrazione a zero ore dal 2009 ad oggi, avrebbe portato la disoccupazione all’ 11,1%.
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Oggi pomeriggio alla cabina di regia con i capidelegazione della maggioranza, convocata dal presidente del Consiglio Mario Draghi per le 17,30, si parlerà anche del decreto per il blocco dei licenziamenti. Il provvedimento, finanziato con i 3-4 miliardi di fondi stanziati ma non spesi per i contributi a fondo perduto, dovrebbe essere varato mercoledì dal Consiglio dei ministri: dovrebbe includere anche la proroga del rinvio delle cartelle esattoriali e quella del rinvio di un mese della Tari, per sostenere i Comuni.

Intanto si avvicina la scadenza del 30 giugno: dopo questa data per le aziende sarà di nuovo possibile licenziare. "Lo sblocco dei licenziamenti dal 30 giugno riguarda solo la cassa integrazione ordinaria, non quella in deroga o per la solidarietà", ha precisato oggi il sottosegretario all'Economia Claudio Durigon in un'intervista al Messaggero. "Parliamo di circa 480mila lavoratori che a febbraio percepivano questo tipo di assegno". Per il sottosegretario leghista "quelli che in realtà rischiano davvero il licenziamento sono circa 70mila. Fanno parte dei settori che erano in difficoltà già prima della pandemia. Per questi il blocco sarà prorogato nel decreto fino al prossimo 31 ottobre".

L'ipotesi che circola, sui sta lavorando il ministro Orlando, è quella di allargare le maglie del blocco selettivo, estendendolo anche ad altri settori oltre a quello del tessile e dell'abbigliamento, data praticamente per certa. Ma una soluzione di questo tipo non piace ai sindacati, perché rischia di essere un provvedimento incostituzionale. "Noi abbiamo chiesto l'incontro con i gruppi parlamentari e i partiti per spiegare perché è necessario prorogare il blocco dei licenziamenti. Prevedere il blocco selettivo è una non risposta a una situazione che rischia di incendiarsi", ha detto il segretario generale Uil, Pierpaolo Bombardieri, arrivando all'incontro con il gruppo parlamentare di Forza Italia. "Non abbiamo ancora parlato con il governo, speriamo che ci sia responsabilità da tutti per evitare situazioni peggiori".

"Ci aspettiamo di avere la possibilità di un confronto che cambi una decisione sbagliata. Per noi è sbagliato che dal primo di luglio si torni a licenziare quando ci sono tutta una serie di strumenti alternativi che possono essere usati per gestire una fase così delicata per la vita del paese", ha detto il segretario generale della Cgil, Maurizio Landini.

Secondo quanto trapelato nella giornata di ieri potrebbe essere individuato anche anche un altro criterio per l'eventuale proroga:  il blocco dei licenziamenti potrebbe continuare per le aziende che hanno fatto più ricorso alla cassa Covid. Per alcune aziende quindi il blocco continuerebbe e la cassa Covid gratuita sarebbe prorogata di conseguenza. "Non posso confermare nulla ora, abbiamo una riunione oggi pomeriggio", ha detto il ministro del lavoro Andrea Orlando, interpellato sul punto.

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