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Draghi: “La Bce ha già prestato 100 miliardi alla Grecia”

Il Presidente Bce annuncia un massiccio acquisto di titoli pubblici dei Paesi euro ad esclusione di quelli della Grecia: “I prestiti alla Grecia già rappresentano il 68% del pil greco”
A cura di Antonio Palma
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Dal 9 marzo la Bce darà il via al programma di "quantitative easing" con un massiccio acquisto di titoli pubblici dei Paesi dell’area euro sul mercato secondario ad esclusione di quelli della Grecia di Cipro. Lo ha annunciato oggi Mario Draghi al termine della riunione del board della Banca centrale europea che si è tenuto proprio a Cipro. Il presidente della Bce ha confermato che l’ammontare degli acquisti di titoli sarà pari a 60 miliardi di euro al mese, spiegando che "tali acquisti verranno condotti fino a che non ci sarà un’inflazione coerente con il nostro obiettivo che è del 2% o poco sotto nel medio termine", presumibilmente fino al 2016. Alla domanda sul perché la Grecia è stata esclusa nel nuovo programma di acquisto, Draghi ha sottolineato che la Bce non può acquistare bond di qualsiasi paese che si trovi a seguire un programma di salvataggio, e che dunque è escluso sia l'acquisto di bond greci che quello di bond ciprioti.

"Possiamo dire che la Bce è la Banca centrale greca"

Proprio a proposito della crisi della Grecia Draghi ha risposto alle numerose critiche, spiegando: "L'ultima cosa che potete dire è che non stiamo aiutando Grecia, c’è un limite massimo del 33% del debito pubblico di ogni singolo Stato e il nostro attuale ammontare di bond greci è già superiore". "Finora la Bce ha prestato 100 miliardi di euro alla Grecia. Negli ultimi due mesi abbiamo moltiplicato per due i nostri aiuti portandoli da 50 a 100 miliardi" ha insistito Draghi, aggiungendo: "I prestiti alla Grecia rappresentano il 68% del pil greco, la percentuale più alta nella zona euro. Possiamo dire che la Bce è la Banca centrale greca". Per Draghi "molto è stato fatto" per il sistema bancario della Grecia, che è ancora solvente, ma la Bce è "pronta a ristabilire anche la deroga (che consente i prestiti diretti alle banche greche) non appena riterremo che il Paese va verso una probabile conclusione positiva del programma di riforme".

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