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Dopo 100 anni Egon Schiele è ancora troppo audace, soprattutto per la metro di Londra

Anche nel caso della censura dei nudi di Egon Schiele ad opera della tube di Londra la censura si conferma la migliore forma di pubblicità per ciò che vorrebbe cancellare. L’ufficio del turismo viennese ringrazia e si prepara nel 2018 alle celebrazioni per i 100 anni dalla morte del grande pittore Egon Schiele.
A cura di Redazione Cultura
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Per l'anno prossimo l'ufficio del turismo di Vienna sta promuovendo le mostre sul centenario dalla morte del grande pittore austriaco Egon Schiele in tutta Europa e ha pensato anche di farlo nella metropolitana di Londra, la famosa tube percorsa ogni giorno da centinaia di migliaia di passeggeri. Fin qui niente di anomalo, considerato anche il valore universale a cui, in quest'ultimo secolo, è approdata l'arte di Schiele, anche dei suoi quadri più provocatori. Eppure, per certi versi, le interpretazioni avanguardiste della pittura di Schiele sono ancora troppo moderne per il politically correct occidentali, considerata la censura a cui sono andati incontro alcuni quadri di nudo ad opera della metropolitana di Londra.

Ai responsabili della campagna promozionale sulle mostre che si annunciano nel 2018 in occasione delle celebrazioni per il centenario dalla morte di Schiele non deve esser parsa vera la richiesta di censura delle nudità. Una richiesta da leccarsi i baffi, considerata la viralità che sta raggiungendo in queste ore la notizia e, di conseguenza, la pubblicità sulle mostre per Egon Schiel. Le immagini della campagna promozionale, infatti, sono state ritenute "troppo audaci" per il pubblico della metropolitana, perché raffiguranti anche gli organi genitali di uomini e donne riprodotti esplicitamente.

Eppure, la censura ha scatenato la reazione dell'ufficio del Turismo di Vienna, che sta organizzando una serie di mostre ed esposizioni per l'anno prossimo, quando cadrà il centenario della morte del pittore espressionista. E così, secondo quanto riferisce il New York Times, la società di trasporti pubblici della capitale britannica, Transport for London, ha proposto agli austriaci di coprire le parti "offensive".

A cui è seguita, immediata, la risposta altrettanto audace del direttore dell'ufficio viennese, Norbert Kettner, che ha pensato bene di censurare sì i genitali dipinti da Schiele ma con un banner tanto provocatorio quanto diretto: "Ci dispiace, queste immagini hanno cent'anni ma comunque sono troppo azzardate anche oggi". Oltre che a Londra, versioni censurate delle opere di Schiele sono state esposte anche a Colonia e ad Amburgo, in Germania. Il che lascia ipotizzare che non sia poi tutta londinese l'abitudine di voler ricoprire agli sguardi di tutti i genitali raffigurati nelle opere di Schiele, come sempre la censura offre un servigio migliore alla pubblicizzazione di ciò che vorrebbe eliminare. E di questo, certamente, il turismo austriaco e in particolare viennese per l'anno prossimo se ne avvantaggerà.

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