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Domani sciopero di medici e anestesisti: a rischio decine di migliaia di interventi e visite

Centotrentacinquemila medici, anestesisti, veterinari e dirigenti sanitari potrebbero incrociare le braccia domani per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, la riduzione dell’eccessivo carico di lavoro e il finanziamento di almeno 3mila nuovi contratti di formazione specialistica.
A cura di Davide Falcioni
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Quello di domani sarà un  "black friday" non solo per chi vuole fare shopping a prezzi scontati. Sarà un "venerdì nero" infatti anche per gli utenti del servizio sanitario nazionale alle prese con lo sciopero indetto da tutte le sigle sindacali di medici e anestesisti per il 23 novembre: gli aderenti alla mobilitazione incroceranno le braccia per chiedere il rinnovo del contratto nazionale, bloccato da dieci anni, la riduzione dell'eccessivo carico di lavoro e il finanziamento di almeno 3mila nuovi contratti di formazione specialistica. Il timore è quello che si generino forti disagi negli ospedali italiani, con l'annullamento di migliaia di interventi: secondo una stima, infatti, migliaia di operazioni di varia natura e di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche potrebbero saltare. "Saranno invece garantiti tutti gli interventi indifferibili e tutelati i pazienti fragili", ha assicurato il sindacato degli anestesisti rianimatori (Aaroi-Emac) che prevede un'ampia adesione. Alessandro Vergallo, presidente Aaroi-Emac, ha aggiunto: "Questo sciopero è anche per i cittadini, danneggiati dalla mala gestione della sanità italiana. Il Ssn deve continuare a garantire a tutti il diritto alla salute, anche attraverso la tutela del personale che vi lavora e il rispetto del contratto e dei diritti fondamentali dei lavoratori che talvolta vengono violati".

Anche l'Anaao Assomed, uno dei più rappresentativi sindacati tra le professioni sanitarie, ha rivendicato l'agitazione spiegando che coinvolgerà 135 mila medici, veterinari e dirigenti sanitari e sottolineando come esista "il rischio di un rinvio di circa 40 mila interventi chirurgici e di centinaia di migliaia di visite specialistiche e prestazioni diagnostiche e il blocco di tutta l'attività veterinaria connessa al controllo degli alimenti". "Nonostante le timide aperture dei parlamentari incontrati nelle scorse settimane restano irrisolte, nei provvedimenti legislativi in itinere, le istanze avanzate dalla categoria". Secondo Anaao è necessario "un finanziamento del Fondo sanitario nazionale 2019 che preveda le risorse indispensabili per garantire i vecchi e i nuovi Lea ai cittadini; il rinnovo del contratto fermo da 10 anni, con le necessarie risorse finanziarie e l'abolizione del tetto al trattamento accessorio; la cancellazione dell'anacronistico blocco della spesa per il personale della sanità che frena le assunzioni; il finanziamento di almeno 3.000 nuovi contratti di formazione specialistica post lauream".

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