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Di Maio, “Pd ipocrita, non ho mai ricevuto scuse per le minacce di morte di De Luca”

Dopo le minacce indirizzate al deputato del Pd Ettore Rosato da parte di un candidato alle elezioni in Sicilia con il M5S, Angelo Parisi, possibile futuro assessore nella giunta Cancelleri, Di Maio ripesca un intervento dell’annco scorso in cui De Luca attaccava lo stesso Di Maio, Di Battista e Fico e li tacciava di ipocrisia, concludendo con un colorito: “Che vi possano ammazzare tutti quanti”. Ora Di Maio vuole le scuse da parte del Pd.
A cura di Annalisa Cangemi
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Di Maio, candidato premier del M5S, denuncia in un post su Facebook le parole minacciose ricevute dal presidente della Campania Vincenzo De Luca (Pd), che in un'intervista l'anno scorso, mentre si riferiva ai rapporti tra Di Battista, Fico e lo stesso Di Maio, concludeva con un colorito "Che vi possano ammazzare tutti quanti".

"Il presidente Pd della Campania Vincenzo De Luca, come potete vedere in questo video, invita ad ammazzarmi. Letteralmente, "che vi possano ammazzare tutti quanti": me e i miei fratelli Alessandro Di Battista e Roberto Fico. Ascoltatelo. Mia madre mi chiese cosa avessi fatto a De Luca per scatenare una reazione sconsiderata come questa che magari avrebbe potuto scatenare qualche pazzoide. La tranquillizzai e le dissi di lasciar perdere", scrive così il vincitore delle primarie del M5S. E sottolinea che De Luca, che accusava i tre grillini di ipocrisia e falsità mentre ostentavano in pubblico un saldo legame con baci e abbracci, non si è mai scusato con i politici del M5S, come non si sono mai scusati il segretario Matteo Renzi, e i capigruppo del Pd alla Camera e al Senato.

"Nessuno del Pd si è indignato ammettendo l'errore. Nessun giornale lo ha sbattuto in prima pagina. Nessun tg ne ha parlato. Quando si sbaglia, ammettere l'errore e chiedere scusa è doveroso. Quando è capitato noi lo abbiamo fatto. Al Pd questo non si usa. O forse non pensano che sia una frase orrenda e che merita di essere ritirata. Forse pensano davvero quello che ha detto De Luca". 

Il tema è scottante, perché nei giorni scorsi, proprio in piena campagna elettorale in Sicilia, Angelo Parisi, il futuro assessore ai Rifiuti del M5S, in caso di vittoria di Giancarlo Cancelleri il prossimo 5 novembre, ha scritto su twitter parole violente indirizzate a Rosato. primo firmatario della legge elettorale: "Rosato facciamo un patto, se questa legge sarà cassata dalla Consulta, noi ti bruceremo vivo, ok?". Frase shock, che ha generato polemiche nel mondo politico.

Giorgia Meloni, leader di Fratelli d'Italia, in un'intervista su Radio 24 ha commentato la vicenda di Parisi: "Lo avrei buttato fuori. Mi pare il minimo, certamente non designerei assessore uno così. Certo non metterei a guidare una regione una persona che dice che brucerebbe vivi i suoi avversari politici perché non condivide quello che fanno".

La risposta di Cancelleri

Intervenuto ad Agorà Giancarlo Cancelleri ha puntato il dito contro il suo avversario numero uno in Sicilia, Nello Musumeci: "Ho condannato quelle parole e ho immediatamente chiamato Angelo Parisi per chiedergli di cancellarle e di scusarsi. E Angelo Parisi ha cancellato quel tweet, si è scusato. Il diretto interessato si è scusato con Ettore Rosato, per me la partita è chiusa. Com'è possibile che questa attenzione non sia balzata davanti agli insulti che, ad esempio, ho ricevuto da parte di Nello Musumeci, il quale ha detto che sono come l'Aids, che sono un vampiro, un cialtrone, un imbecille". 

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