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Di Maio: “Il reddito di cittadinanza non partirà il primo aprile, le ironie si sprecherebbero”

“Con il reddito di cittadinanza si parte a marzo. Io non partirò mai ad aprile, l’1 aprile è un ‘pesce d’aprile”, ha dichiarato alla trasmissione Agorà Rai3 il vicepremier pentastellato Luigi Di Maio, smentendo le dichiarazioni rese pochi giorni fa dal ministro dell’Economia Giovanni Tria a Porta a Porta.
A cura di Charlotte Matteini
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No, il reddito di cittadinanza non partirà il prossimo primo aprile. A dichiararlo è il vicepremier Luigi Di Maio, smentendo le affermazioni rese pochi giorni fa dal ministro dell'Economia Giovanni Tria a Porta a Porta. Intervenendo ad Agorà su Rai3, Di Maio ha spiegato: "Con il reddito di cittadinanza si parte a marzo. Io non partirò mai ad aprile, l'1 aprile è un ‘pesce d'aprile". Con questa misura, ha proseguito, "ci rivolgiamo a 5 milioni di persone in difficoltà, 5 milioni di persone e di famiglie in difficoltà. Il governo aveva calcolato tutti coloro che avevano diritto a prendere il reddito ed erano quindi stati previsti più soldi. Non daremo 780 euro a tutti, alcuni hanno un reddito di 200-300 euro, noi li portiamo a 780", dunque per questo motivo anche diminuendo gli stanziamenti per la misura per i cittadini, secondo il vicepremier, non cambierà niente.

"Anche per la prossima manovra l'Iva non aumenterà, da gennaio partirà il team ‘mani di forbici' per tagliare tutti gli sprechi. Questo ci farà recuperare le risorse necessarie, pari a 23 miliardi di euro, per le clausole di salvaguardia. E poi a maggio ci saranno le europee e sulle regole di bilancio dell'Ue cambierà la mentalità", ha sottolineato Di Maio replicando a una domanda riguardante le clausole di salvaguardia per 52 miliardi inserite in legge di bilancio dopo la trattativa con la Commissione Ue.

Infine, per quanto riguarda le alleanze europee "si decide tutto nei prossimi due mesi, tra gennaio e febbraio, insieme a altre forze presenterò un manifesto programmatico. Stanno nascendo forze che non sono solo di destra e di sinistra. Io sono impegnato per gruppo nuovo che non né di destra né di sinistra, per me la divisione sarà tra chi vuole riformare e chi no".

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