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Dal terremoto in Emilia alla manutenzione dell’Empire State Building di NYC

La manutenzione del grattacielo simbolo della Grande Mela sarà affidata alla cooperativa modenese di Secchia (primo epicentro del sisma dello scorso anno). E si punta ad un fatturato di almeno 50 milioni di dollari per i prossimi 5 anni.
A cura di Biagio Chiariello
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Da Concordia sulla Secchia, pieno epicentro del terremoto che distrusse l'Emilia esattamente un anno, all'Empire state building di New York. Migliaia di chilometri e appena 365 giorni, nonostante i 20 milioni di danni: numeri che ben interpretano la rapida rinascita di un'impresa atterrita dal sisma. I servizi di manutenzione di uno dei simboli della Grande Mela mondo saranno, infatti, affidati al cooperativo modenese (multiutility che spazia dalla gestione calore e reti gas alla domotica). La società italiana entra così nel mercato americano grazie a due acquisizioni che hanno dato vita alla costola statunitense del gruppo (si chiamerà infatti Cpl Concordia Usa). L'annuncio proprio ieri, anniversario del devastante terremoto in Emilia. L'Empire, però, è solo uno dei 40 edifici che la compartecipata ha preso in gestione con la previsione di fatturare oltre 50 milioni di dollari nei prossimi cinque anni.

"Siamo ripartiti subito e siamo ripartiti da soli", spiega il presidente Roberto Casari, interrompendo il Cda in corso a Concordia per approvare il Piano Industriale per i prossimi tre anni. Un bilancio che porta chiare le impronte del sisma – 2,5 milioni di costi pagati di tasca propria tra ripristini e delocalizzazioni – ma che si chiude comunque con un aumento del 10% delle attività (oltre 420 milioni di business consolidato) e 50 nuove assunzioni (sui 1.314 addetti della capogruppo)."Il terremoto ci ha colpiti duramente, ma non ci ha abbattuti. I danni subiti dalle nostre strutture e apparecchiature sono stati ingenti, ma grazie agli sforzi di tutti stiamo risorgendo. L’obiettivo – aveva dichiarato un anno fa Casari – è di continuare la crescita degli ultimi 5 anni, mantenendo in equilibrio i nostri dati economici e patrimoniali". Ora si riparte dal grattacielo di 102 piani e 443 metri d’altezza al centro di Manhattan, ma si punta anche più in alto. "La richiesta di mercato per energia alternativa e servizi associati negli Stati Uniti cresce esponenzialmente – spiega Dario Gristina, presidente della Cpl in Usa – i nostri decenni di esperienza in questo settore" forniscono "una grande opportunità per un rapido lancio su un mercato stimato in centinaia di miliardi di dollari".

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