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Da settembre l’università sarà gratis (o quasi) per gli studenti con redditi bassi

La legge di bilancio per l’anno 2017 ha introdotto alcune agevolazioni dedicate al diritto allo studio, in particolare nell’ambito universitario: gli studenti con Isee inferiore ai 13.000 euro potranno iscriversi gratis all’università, pagando solo l’imposta regionale da 140 euro e il bollo da 16 euro. Dal secondo anno in poi, potranno mantenere il diritto a godere dell’agevolazione solo rimanendo in corso e in regola con gli esami.
A cura di Charlotte Matteini
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Nel 2017 alle famiglie italiane costerà un pochino meno l'istruzione universitaria per i figli. La legge di bilancio varata lo scorso anno dal dimissionario governo Renzi contiene infatti alcune disposizioni volte a far risparmiare i costi di iscrizione all'università per tutte quelle famiglie che dimostreranno di avere un reddito Isee inferiore a 13.000 euro. Per questi nuclei famigliari, l'iscrizione dei figli alle università statali sparse su tutto il territorio nazionale sarà gratuita, dunque non si pagheranno le cosiddette tasse universitarie ma solo l'imposta regionale per il diritto allo studio da 140 euro e il bollo da 16 euro. Questa, però, è una possibilità che potrà essere sfruttata solamente all'atto dell'iscrizione, perché negli anni successivi sono comunque previsti forti sgravi ma solamente per gli studenti in corso e in regola con gli esami. Dunque, dopo il primo anno, gli studenti che dimostreranno di aver condotto la propria carriera universitaria con profitto potranno godere di ulteriori agevolazioni e non pagare le tasse universitarie. La legge di bilancio, inoltre, prevede una taglio dei costi anche per chi ha un Isee superiore ai 13.000 euro ma inferiore a 30.000.

Le nuove agevolazioni introdotte con la legge di stabilità produrranno dunque, per i nuclei famigliari con Isee fino a 13.000 euro, un risparmio tra i 300 e i 500 euro. La platea complessivamente interessata dal cambiamento dovrebbe essere di circa 600mila famiglie. Per legge, inoltre, le università statali non potranno istituire ulteriori tasse o contributi a carico degli studenti fino al rilascio del titolo finale di studio, fatti salvi i contributi per i servizi prestati su richiesta, ma potranno introdurre invece ulteriori agevolazioni.

Come anticipato, solamente le cosiddette matricole potranno non pagare le tasse in base al'Isee. Per mantenere il diritto a questo tipo di agevolazione, negli anni successivi all'iscrizione gli studenti dovranno rimanere "in corso", ovvero aver maturato uno specifico numero di crediti ed essere in regola con gli esami. In particolare, l'iscrizione gratis al secondo anno accademico è prevista per gli studenti che hanno ottenuto, entro il 10 agosto del primo anno, almeno 10 crediti formativi. Per gli anni successivi è invece necessario aver raggiunto almeno 25 crediti nei dodici mesi antecedenti la data del 10 agosto precedente all'iscrizione al nuovo anno accademico.

Sono previsti sconti anche per gli studenti con Isee superiore a 13.000 euro ma inferiore ai 30.000. In questo caso, l'importo massimo da pagare sarà pari al 7% della quota di Isee eccedente i 13.000 euro. Nel caso di iscritti fuori corso da più di un anno, invece, l'importo sale e può arrivare fino al 50% della differenza Isee, con un minimo dovuto per legge, però, di 200 euro. In ultimo, gli iscritti ai corsi di dottorato di ricerca che non sono beneficiari di borsa di studio saranno esonerati al pagamento delle tasse e dei contributi a favore dell'università.

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