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Tatuaggi: curiosità e stranezze di un’antichissima forma d’arte

Tatuarsi per soldi o trasformare il proprio corpo in una vera e propria tela: qualsiasi siano i motivi, il tatuaggio è oggi un’espressione artistica a tutti gli effetti, un modo per sentirsi unici e per comunicare il proprio particolare modo di essere al primo sguardo. Dalla prima donna tatuata ai personaggi storici insospettabili, ecco alcuni esempi che raccontano stranezze e particolarità del mondo del tatuaggio.
A cura di Federica D'Alfonso
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Il tatuaggio è da sempre per l'uomo un mezzo attraverso il quale caratterizzare la propria identità, sia nelle culture antiche che in quelle contemporanee. Rappresenta una sorta di simbolo della propria individualità, può essere vissuto come un vero e proprio rito di passaggio, ricorda un avvenimento importante o semplicemente può essere un mezzo attraverso il quale distinguere la propria peculiare "identità estetica". Ma la funzione del tatuaggio non è stata sempre quella semplicemente decorativa: esso era un vero e proprio linguaggio, fatto di simboli e significati precisi, come quelli dei galeotti o dei marinai. Contrassegnava l’individuo come membro o non membro di una determinata tribù, e aveva legami intimi con le convinzioni religiose, spirituali e magiche di un popolo. Oggi il tatuaggio è un simbolo forte attraverso il quale veicolare la propria identità, usando in alcuni casi, la propria pelle come se fosse una tela su cui dipingere, ma in passato è stato oggetto di importanti studi antropologici e veniva considerato molto più come un "marchio" da nascondere che come un ornamento da ostentare. 

La principessa preistorica tatuata

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Una testimonianza affascinante della preistoria del tattoo, quella rinvenuta nel 1939 al confine fra Russia, Mongolia e Cina, tra i ghiacci dei monti Altaj: il corpo mummificato di una giovane donna, presumibilmente morta fra i 20 e i 30 anni di età, che come tante altre mummie scoperte nella zona reca complessi ed eleganti tatuaggi sulla spalla sinistra, sul braccio e sul ventre. Tatuaggi come quelli tanto di moda oggi, ma incisi sul corpo di una donna siberiana più di 2500 anni fa: sul corpo della "principessa di Altai", perfettamente conservata grazie alle temperature glaciali, si notano disegni di animali e di quelle che sembrerebbero essere delle divinità. Sulla spalla sinistra è stato trovato un tatuaggio sorprendentemente evocativo, raffigurante un cervo con il becco da grifone e zampe da capricorno. Da un polso invece, fa capolino la testa di un altro cervo con delle grandi corna. "I tatuaggi erano usati come mezzo di identificazione personale, come oggi si usa un passaporto, se volete" ha spiegato la dottoressa Natalia Polosmak, capo della spedizione che nel 1993 ha rinvenuto questo straordinario esempio di body art preistorica.

Churchill, Roosevelt e lo zar Nicola: tatuati inaspettati

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L'impeccabile primo ministro britannico aveva un tatuaggio: un'ancora sull'avambraccio, in pieno stile Braccio di Ferro. Il disegno era stato probabilmente realizzato durante gli anni passati in giro per il mondo come corrispondente tra Cuba, l'India e il Sudafrica. Anche sua madre, lady Randolph Churchill, esibiva un serpente che girava intorno al polso, seguendo la moda un po' esotica del tempo. Oltre alla famiglia Churchill, altri importanti ed inaspettati tatuati furono Theodore e Franklin Delano Roosvelt: entrambi avevano l'emblema araldico della famiglia Franklin, fra le più antiche dello Stato di New York, tatuato sul petto. Alla lista di questi uomini politici audaci si aggiunge lo zar Nicola II: durante un viaggio diplomatico in Giappone nel 1891, sembra si sia fatto tatuare un dragone sul braccio destro.

Tatuaggi che fanno pubblicità

Joe Tamargo (da ynaija.com)
Joe Tamargo (da ynaija.com)

L'ultima tendenza in fatto di marketing sembra essere quella di utilizzare i tatuaggi come veri e propri "messaggi pubblicitari": il caso più eclatante è stato quello della Reebok, che nel 2014 ha indetto un concorso che ha assegnato al miglior tatuaggio raffigurante il logo dell'azienda ben 6000 dollari. "Pain is temporary, Reebok is forever" recitava lo slogan promozionale di questa strana competizione. Diventa un vero e proprio sponsor vivente chi accetta di tatuarsi il logo di un'azienda, o l'indirizzo di un sito internet: il pioniere di questa strana moda è sicuramente Joe Tamargo, che ha il corpo ricoperto dai loghi e dagli indirizzi di diversi siti web. Il settore più interessato da questo tipo di pubblicità sembra essere quello dei siti web, come testimonia il caso di Pat Vaillancourt, una vera mania: migliaia di url di siti tatuati sul corpo e la possibilità di aggiungere il proprio con una donazione di soli 35 dollari. E c'è anche chi lo fa per soldi, come Kimberly Smith che nel 2005 si è fatta imprimere in fronte il nome di un casinò online per poter pagare, dice, la scuola dei figli. È stata lei a lanciare la moda dei tatuaggi pubblicitari.

Tatuaggi criminali

Ancora a metà del XIX secolo il tatuaggio era ritenuto un marchio disonorevole, il sintomo indiscusso che qualcosa non andasse: con lo studio del criminologo Cesare Lombroso, risalente al 1876, il tatuaggio diviene segno di personalità delinquente. Egli metteva in stretta correlazione il tatuaggio e la degenerazione morale innata del delinquente: il segno tatuato è fra quelle anomalie anatomiche in grado di far riconoscere il tipo antropologico del delinquente, afferma Lombroso in uno dei suoi tanti saggi a riguardo. L'atto del tatuarsi è sintomo di una regressione allo stato primitivo e selvatico. Ai giorni nostri invece, un altro studio interessante e forse meno drastico, è quello del criminolo Arkady Bronnikov: è da poco stato pubblicato un libro con una selezione di fotografie scattate fra anni '60 e '80 nelle prigioni sovietiche, dove i tatuaggi sono vere e proprie storie scritte in un codice ben preciso che si tramanda da generazioni. Bronnikov ha raccolto numerosissime testimonianze, catalogando e spiegando volta per volta il significato di determinate rappresentazioni: l'immagine di Lenin è ricorrente nei tatuaggi dei galeotti, e sebbene questo tipo di immagini avessero spesso un valore patriottico, alcuni se le facevano tatuare per proteggersi, poiché si pensava che alle guardie fosse impedito di sparare all'immagine dei grandi leader.

La pelle diventa un quadro

Veri e propri quadri a volte rinascono e vivono sulla pelle di chi è abbastanza coraggioso da portare con sé per tutta la vita la Gioconda di Leonardo o l'Urlo di Munch. Il corpo che diventa una tela a colori, questa una delle tendenze più ricorrenti al giorno d'oggi: non più simboli magari ambigui, significati nascosti o disegni in particolare. Andy Warhol, Escher, Donatello e addirittura lo street artist Banksy in tanti, tantissimi tatuaggi.

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