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Storico israeliano si autocensura per non dispiacere Putin: “Rispetto le tipicità locali”

Yuval Noah Harari, uno dei più famosi storici e saggisti internazionali, con oltre 20 milioni di copie vendute dei suoi libri, ha modificato alcuni passaggi critici verso Vladimir Putin nell’edizione russa del suo libro “21 lezioni per il XXI secolo”. Lo studio israeliano si è difeso dicendo di averlo fatto per non incappare nella censura del Cremlino.
A cura di Redazione Cultura
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Uno dei più famosi storici al mondo, i cui saggi rappresentano un successo globale, con oltre 20 milioni di copie e tradotto in 40 lingue, autocensura alcuni passaggi sulla Russia di Putin per evitare di incappare nella censura. È quanto accaduto a Yuval Noah Harari, lo storico israeliano, autore di "21 lezioni per il XXI secolo", pubblicato nel nostro Paese da Bompiani, che pare aver adattato la versione internazionale per favorire l'accoglienza del testo nel mercato russo. A scoprirlo, secondo quanto riferito dal Corriere della Sera, i giornalisti della testata russa The Insider, che hanno per l'appunto confrontato l’edizione in caratteri cirillici con quella inglese.

In quest'ultima versione, infatti, i passaggi sull'occupazione russa della Crimea e sulla post-verità, sono stati editati e ripuliti dall'autore per evitare di incappare nella censura del Cremlino. Per i lettori russi, infatti, è stata cancellata la parte critica verso Vladimir Putin presente nel resoconto in lingua inglese, da cui è stata espunta anche il termine "occupazione". Medesima operazione, nel volume di Yuval Noah Harari, è stata fatta relativamente al tema della post-verità. Nella versione internazionale, la propaganda dello zar russo, portata a esempio dallo stesso storico, viene sostituita da quella – similare – di Donald Trump. Che evidentemente, nonostante gli aspetti per cui viene spesso assimilato al presidente russo, resta comunque maggiormente democratico, visto che negli USA nessuno ha pensato di censurare il saggio del famoso saggista.

Chiamato in causa per queste contraddizioni, Harari ha risposto al settimanale Newsweek, spiegando di aver autorizzato e qualche volta riscritto di persona gli adattamenti dei suoi libri per rispettare le specificità del luogo dove essi stavano per essere pubblicati. Accorgimenti che sicuramente riguarderanno anche altri studiosi e saggisti che si trovano a parlare in luoghi dove la libertà di espressione non è sempre un valore così condiviso. Motivo per cui, lo storico israeliano ha dichiarato:

Voglio essere letto dal più alto numero di persone possibile perché la risposta alle sfide del XXI secolo è la cooperazione globale. Non per soldi, certi mercati non sono particolarmente lucrativi. Dobbiamo rispettare le tipicità locali.

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