Sotheby’s non riconosce Caravaggio: venduto a 42mila sterline, ne vale 10 mln

E’ stata citata in giudizio per non essere stata in grado di riconosciuto un Caravaggio. Succede a Londra e sotto accusa non c’è una persona fisica, ma Sotheby’s. La diatriba risale al 2006 quando la celebra casa d’aste casa inserisce nel catalogo di vendita dei Maestri Antichi una copia dei noti “Bari” del pittore italiano, di proprietà di Lancelot William Thwaytes. Attribuito ad un seguace di Caravaggio, il dipinto era stato venduta per £42,000 da Denis Mahon, noto collezionista deceduto nel 2011, storico dell’arte ed esperto delle opere di Michelangelo Merisi. E’ stata propria la sua grande esperienza a fargli accorgere che in realtà su quella copia c’era proprio il tocco del Maestro. Il prezzo dell’opera è schizzato così alle stelle, attestandosi su una cifra di circa 10 milioni di sterline. Ora Thwaytes, che aveva ereditato il quadro del pittore 600esco da un familiare che a sua volta l’aveva acquistata nel 1962 per £140, chiede giustizia per quello che definisce come un danno economico. Sotheby’s, accusata di non aver contattato i massimi esperti in materia prima della vendita, si difende: “La pittura non è di Caravaggio. Ed è chiaramente di qualità inferiore all’originale conservata nel Museo Kimbell di Fort Worth in Texas”. Proprio per risolvere il dilemma, è probabile che nel corso del processo saranno sentiti alcuni fra i più importanti critici d’arte a livello internazionale.