Sesso, stereotipi razziali e sessismo: chi sono i Cantoscena e perché la musica AI è prima in classifica

Vera Luna, Rossella, Gina Gocci, integrate nel progetto Cantoscena, ma anche IAM, MAIA, Marika Ragazza Pepe e Beatrice Brogio, senza dimenticare GROSE: sono loro le ragazze del Pop italiano AI generated o AI Enhanced (migliorata). Questa dinamica, legata alla distribuzione musicale di contenuti generati interamente o parzialmente dall'intelligenza artificiale registra, sì, in Italia un forte aumento nel 2025, ma non è sicuramente una novità. Già da alcuni anni, infatti, il fenomeno ha chiaramente trovato più definizioni nel mondo, invadendo le classifiche, portando alla realizzazione di progetti come FN Meka, di cui abbiamo parlato qui, ma anche Hatsune Miku in Giappone e Yona, ideato da Ash Koosha e Isabella Winthrop. Insomma, quello a cui stiamo assistendo è il tentativo di una normalizzazione dai toni ironici e dissacranti, che nasconde un quesito in particolare: ciò che è assente in questo nuovo ambiente è la consapevolezza del pubblico?
Che cos'è il collettivo Cantoscena in tendenza con Aprimi il cu*o
Ma prima di rispondere a questa domanda, è necessario conoscere per abitare alcuni patti finzionali siglati dagli autori con il proprio pubblico, alcuni non proprio evidenti. Per esempio, il fenomeno Cantoscena, finta scena d'avanguardia che a oggi si alimenta attraverso un roster di voci e immaginari derivati dagli anni '60 e '70 della musica italiana, vede al primo posto nella Viral 50 Italia di Spotify la canzone Aprimi il cu*o di Vera Luna. Come riportata la descrizione su YouTube, Vera Luna rappresenta una cantante censurata negli anni 60/70 in Italia, "da una parte, un'artista perennemente sopra le righe, sfrontata e ribelle; dall'altra, una creatura estremamente riservata, schiva e diffidente".
La necessità di una natura demenziale che rimedi alla censura di quegli anni
Il tentativo iniziale con Vera Luna, che ha trovato nei commenti della sua canzone accenni di perplessità da parte del pubblico, ma anche ciechi apprezzamenti, risponde alla necessità di ribaltare lo stereotipo della censura testuale di quegli anni. Creare un controsenso narrativo in cui liberalizzare concetti musicali, in forma classica ma con una natura demenziale: un polo di attrazione che si associa al tentativo surrealista degli Squallor e degli Skiantos negli anni '70. Ma un passaggio successivo accade con Rossella, la seconda artista AI generated. È qui che avviene un processo un pochino più intricato, che lo scrittore Stefano Nasetti descriverebbe così: "La verosimiglianza è un qualcosa d'intermedio tra verità e bugia. È qui che l'inganno trova compimento".
La storia di Rossella e Roberto in Il sapore del tuo seme
Infatti il tentativo del progetto Cantoscena si arricchisce di una mitologia. Rosalba Donfanti (vero nome di Rossella), come si legge nel post di descrizione su YouTube, arrivò a un bivio della sua carriera in cui dopo aver composto Il sapore del tuo seme, legato alla storia con il suo fidanzato dell'epoca Roberto, cercò il successo con una trovata marketing. Ma l'intervento della Buoncostume il giorno prima dell'uscita, e la messa al bando da parte del Ministero dell'Interno, rovinò definitivamente la sua carriera, distruggendo anche la sua relazione. Una mini-saga che non sembra ricercare alcun elemento narrativo originale, ma che potrebbe essere associata a migliaia di aspiranti cantanti, limitati dalla barriera all'ingresso dell'industria discografica in quegli anni.
La consapevolezza del pubblico sull'utilizzo AI e la linea tra verità storica e finzione artistica
Cantoscena è un raccoglitore di luoghi comuni, che alimenta la sua visibilità attraverso titoli di natura sessuale e con stereotipi che ricercano commenti polarizzanti da parte del pubblico, come per la new entry Gina Gocci e il suo Amore nero. Insomma, nulla di nuovo, se non per un aspetto: la consapevolezza del pubblico e la comunicazione, da parte degli ideatori, dell'utilizzo AI. Nella descrizione dell'etichetta/scena d'avanguardia, si fa riferimento all'intelligenza artificiale solo nelle ultime righe: "Resta assai incerta, infatti, l’autenticità delle registrazioni: secondo alcune teorie, si tratterebbe di documenti d’epoca fedelmente restaurati; secondo altre, di sofisticate ricostruzioni contemporanee realizzate con l'ausilio di tecnologie d'intelligenza artificiale. La linea tra verità storica e finzione artistica, in questo caso, è volutamente sottile".
Il ritorno di Giuliana Florio, da NPC su TikTok al progetto GROSE con Gay
Ma non solo il collettivo Cantoscena, perché in Italia abbiamo assistito, più o meno con la stessa generica composizione di testi, tra iper-sessualizzazione e messaggi brain-rot, alla comparsa di IAM, MAIA, Marika Ragazza Pepe e Beatrice Brogio. Mentre diventa più interessante, in questo momento, legarsi agli esempi di GROSE. Si tratta del progetto musicale della creator Giuliana Florio, sembra un nuovo capitolo della sua epica. Se la fama ricevuta dal personaggio NPC, Non Playable Character, con espressioni come “frra frra frra”, “amm’a fa’ tiktok, e facimml buon” oppure “’o core sacro ‘e san Gennaro” aveva avuto poi un epilogo di grande sofferenza per la creator, non è invece chiaro adesso il destino di Gay. La canzone sarebbe stata scritta dalla stessa Florio, e poi attraverso strumenti come Suno, realizzata in maniera integrale. Conta oggi però "solo" 241mila ascolti su Spotify, segno di un interesse legato maggiormente alla natura, migliorata dall'AI, del progetto, che dell'effettiva attenzione alla musica in sé. Un dato che sembra avvolgere, come un alone, almeno per adesso, tutti questi tentativi AI Generated o AI Enhanced.