video suggerito
video suggerito

Scoperto un intero quartiere gallo-romano a Melun in Francia: portati alla luce i suoi resti

Nella città di Melun, in Francia, è stata ritrovato un intero quartiere gallo-romano con domus, cantine e pozzi da un’equipe di archeologi dell’Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva.
A cura di Redazione Cultura
0 CONDIVISIONI
Gli scavi di Melun
Gli scavi di Melun

In Francia, sono stati scoperti i resti di un quartiere gallo-romano a Melun (nel dipartimento Seine-et-Marne), che nell'antichità si chiamava Metlosedum ed era una zona integrata nella città – inteso come territorio civico – dei Senoni, un popolo la cui capitale era Sens. Autori della scoperta è stata un'equipe di archeologi dell'Istituto Nazionale per la Ricerca Archeologica Preventiva (INRAP) che sta conducendo uno scavo nel cortile dell'ex Scuola Magistrale, al numero 3 di rue de Belle-Ombre; la scoperta arriva dopo il ritrovamento, nei giorni scorsi, di detriti di antiche terme.

Melun era un crocevia gallico romano

Melun era nota col nome di Metlosedum – situata al crocevia di vie terrestri e fluviali – e, come scrive l'INRAP, si trovava allora al limite nord-occidentale del territorio dei Senoni, non lontano dai confini con le vicine città dei Meldi (attorno a Meaux), dei Parisii (attorno a Parigi) e dei Carnuti (attorno a Chartres e Orléans). Tra il I secolo a.C. e il III secolo d.C., la città si sviluppò principalmente sull'Île Saint-Étienne e sulla riva sinistra della Senna. Era un'area integrata nel territorio dei Senoni, un popolo la cui capitale era Sens che era a sua volta annessa alla provincia della Gallia Lionese, creata durante il regno dell'imperatore romano Augusto.

Dove si trova Melun

Gli scavi di Melun
Gli scavi di Melun

La città di Melun oggi è situata a circa 40 chilometri a sud-est di Parigi e la sua area urbana si sviluppa lungo un'ansa della Senna, su entrambe le sponde del fiume, tra gli altopiani della Brie e del Gâtinais. Il sito fa parte di un ampio isolato urbano situato nella parte occidentale della città antica, all'angolo tra una strada est-ovest, il decumano, che si trova al di sotto dell'attuale Rue de Belle Ombre a nord, e una strada nord-sud, il cardo, il cui tracciato è ripreso da Rue de Dammarie a est. Il progetto di scavo riguarda un lotto di circa 3.500 m² situato in un quartiere dell'antica città di Melun, Metlosedum, appunto.

I resti del quartiere: domus, cantine e pozzi

A ovest della città correva una seconda strada nord-sud, il cardo, che non si è conservato nell'attuale rete viaria, ma è proprio un tratto di questo cardio che è stato portato alla luce durante gli scavi in ​​Rue de Belle Ombre, mentre altri due tratti erano già stati identificati durante precedenti scavi preventivi, continua sempre l'INRAP. Durante lo scavo sono state scoperte due aree edificate principali, probabilmente un quartiere gallor-romano e delle domus: una a ovest, un edificio rettangolare orientato nord-sud, delimitato dal cardo, che copre un'area di almeno 700 m² la cui muratura è stata recuperata dall'antichità e la cui planimetria appare sotto forma di trincee di recupero. A nord-ovest è stata riportata alla luce una cantina integrata nell'edificio che era stata parzialmente danneggiata dall'installazione di un pozzo di drenaggio che serviva la scuola.

Scavi di Melun
Scavi di Melun

"Numerose buche di palo con pietre di incastro indicano probabilmente un'architettura mista che combina muri in materiali solidi e deperibili, o, in alternativa, l'esistenza di un edificio successivo che succedette all'edificio occidentale" si legge nel documento dell'INRAP che specifica anche che a circa quaranta metri a est, è stata identificata una seconda area edificata di circa 600 m² di cui non è ancora stata ricostruita la planimetria "perché i resti sono stati pesantemente interessati dalle reti sotterranee contemporanee, che impediscono una comprensione immediata dell'intera struttura".

Si riconoscono, però, uno o due edifici: "Nella parte centrale, si trova un ambiente scavato, ancora in fase di scavo, attraversato da antiche condotte di scarico delle acque reflue. Il ritrovamento di una struttura di combustione quadrangolare formata da tegole piatte, forse un focolare domestico, adiacente a un condotto con conduttura in terracotta, indica la possibile presenza di una cucina in quest'area". Area in cui si trovano numerose strutture cave, fosse di stoccaggio e piccole cantine non murate, oltre a pozzi rivestiti con rivestimenti in pietrisco calcareo grezzo.

0 CONDIVISIONI
autopromo immagine
Più che un giornale
Il media che racconta il tempo in cui viviamo con occhi moderni
api url views