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Renato Zero e il bullismo: “Avevo paura a uscire di casa: arrivare incolume all’autobus era una vittoria”

A Che tempo che fa Renzato Zero ha parlato del suo passato da vittima di bullismo.
A cura di Redazione Cultura
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Renato Zero a Che tempo che fa
Renato Zero a Che tempo che fa

Renato Zero è stato uno degli ospiti dell'ultima puntata di Che tempo che fa e oltre a un simpatico siparietto con Ornella Vanoni, diventato subito virale, ha anche raccontato dell'emozione che ancora gli dà il palco, di come la vita ci metta sempre alla prova e non si è tirato indietro quando ha dovuto ricordare il passato da vittima di bullismo, quando addirittura aveva paura a uscire di casa. Renato Zero, dopo aver concluso la prima leg del suo tour, tornerà live a giugno con concerti a Bari, dove si esibirà il 14 e 16 giugno allArena della Vittoria, mentre il 21 e 22 giugno sarà protagonista a Piazza del Plebiscito, mentre il 19 luglio sarà alla Forte Arena di Santa Margherita di Pula.

Il cantante, uno dei più iconici della musica italiana, ha raccontato di quando fu vittima di bullismo: "C’è stato un periodo che avevo paura ad uscire di casa. Se fossi arrivato alla fermata dell’autobus 93 incolume, avrei vinto una guerra. Mi scoraggia il fatto che malgrado i tempi siano maturi, siano cambiati, il bullismo e queste forme stronze e crudeli di certuni hanno ancora campo libero e ancora vengono praticate" ha raccontato a Fabio Fazio. Zero racconta che tornava indietro dai suoi aguzzini: "Tornavo e gli chiedevo ‘ma t’ho fatto qualcosa di male? Che cosa può averti indotto ad avercela con me, solo per il fatto che magari non mi vesto come te?'. Questo atteggiamento mio li metteva talmente in difficoltà tra di loro che se ne andavano. Piano piano si era sparsa la voce che avevo coraggio e in quei frangenti, e in quella popolazione, avere coraggio per loro era destabilizzante ‘questo ce tana'".

Prima, Zero aveva parlato della vita, in generale, di quando sia una magia "che si rinnova quotidianamente ma in forme e movimenti diversi, e formidabile è anche come la accogliamo. A volte magari ci troviamo in difficoltà con i rapporti personali, con il mondo, e diamo sempre alla vita questa responsabilità di aver deciso lei di farci soffrire, di penalizzarci con certe mancanze o con certi risvolti che evidentemente ci procurano malessere e una certa apprensione per il futuro". Zero ha continuato: "Io dico che la bellezza della vita sta proprio nel fatto che non è mai uguale e questo raccomando a tutti di prenderlo in considerazione. Ci mette alla prova, delle volte tende a stimolare le nostre meraviglie, le nostre sorprese e anche il nostro disappunto quando evidentemente il nostro esercizio di servirla non è sempre impeccabile".

A proposito dei live e dei concerti, il cantante aveva anche parlato del piacere di stare sul palco, anche dopo decenni dalla prima volta: "Come la prima volta… Vorrei farvi notare le gambe come tremano… Perdere l’emozione per un artista significa che forse è arrivato il momento di lasciare il palcoscenico, ma finché ste gambe tremano, io resto qui!".

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