Perde 19 milioni di euro, il dj Calvin Harris accusa di frode il suo consulente finanziario

Problemi legali per il producer e dj scozzese Calvin Harris: come riporta Billboard, l'uomo avrebbe intrapreso un'azione legale contro uno dei suoi consulenti finanziari, accusandolo di averlo indotto a investire oltre 19 milioni di euro per un progetto immobiliare, per adesso fallimentare, a Hollywood. Gli atti, consegnati dai legali di Adam Wiles, il vero nome di Calvin Harris, riportano la grande liquidità sborsata negli scorsi anni da Harris, investiti nel CMNTY Culture Campus, un complesso di 43.000 metri quadrati che avrebbe dovuto includere studi di registrazione, uffici e lounge per artisti. Ribaltando poi il progetto iniziale, dopo alcuni anni, l'idea del campus è stata trasformata in un'unità residenziale che avrebbe dovuto includere 750 appartamenti in due torri di 34 e 38 piani, ma anche 90 abitazioni a basso reddito, oltre a spazi esterni, creativi e commerciali.
19,1 milioni di euro richiesti a Harris dal suo consulente finanziario
Ma quali sono le accuse di Harris nei confronti del consulente finanziario, per oltre 13 anni, Thomas St. John? La disputa risalirebbe al 2020, quando il consulente finanziario decise di investire nel CMNTY Culture Campus: un grande sborso economico che avrebbe prosciugato la liquidità dell'uomo, che solo 3 anni dopo decise di chiedere aiuto a Harris. Secondo la ricostruzione, ammonterebbe a 19,1 milioni di euro la cifra corrisposta da Harris al consulente finanziario, suddivisa in 8,5 milioni di euro in prestito e 10,6 legati a un investimento nel progetto immobiliare del CMNTY Culture Campus. Secondo gli avvocati di Harris, poco dopo l'investimento, quasi 9 milioni di dollari sarebbero stati spostati sul conto di una holding controllata dallo stesso St. John, che tramite i suoi avvocati ha negato l'accusa.
L'accusa di frode di Harris e lo stallo dei lavori
Le accuse di Harris, che si sono trasformate nella richiesta di un arbitrato, condizione che permette alla società d'investimento di non poter spendere durante questa fase, si legano anche alle poche informazioni ricevute sul progetto. Secondo gli avvocati, St. John avrebbe consegnato all'uomo, come consulente finanziario da 13 anni, dei documenti da firmare. Nei documenti consegnati alla Corte oltre alle accuse di Harris nei confronti di St. John, si troverebbe anche la data della fine del rapporto lavorativo tra Harris e St. John, avvenuta lo scorso aprile. La denuncia e la fine della collaborazione tra Harris e St. John non sarebbe solo stata provocata dalle accuse di frode nei confronti del consulente finanziario, ma anche dallo stato di stallo dei lavori.
Il ritardo nei pagamenti del prestito e la promessa del valore immobiliare
Infatti, le lunghe attese per la costruzione del complesso residenziale avrebbe provocato anche un ritardo nei pagamenti del prestito per St. John che secondo gli avvocati del dj non avrebbe versato né il capitale, né gli interessi derivati negli anni. La deadline sarebbe stata lo scorso 31 gennaio 2025, data in cui Harris avrebbe ricevuto risposte contrastanti da parte del suo ex consulente finanziario sulla restituzione. L'avvocato di St. John, avrebbe invece sottolineato come la scelta del dj fosse consapevole, ma che a causa dei lunghi tempi per la realizzazione dei progetti immobiliari, avrebbe utilizzato questa mossa per uscire dall'accordo: "Non è un segreto che, a causa dei tassi di interesse e di altri fattori di mercato, i progetti immobiliari richiedano più tempo per essere realizzati. Ma il progetto è decisamente fattibile e si prevede che avrà una valutazione di oltre 765 milioni di euro una volta completato".