Ornella Vanoni: “Ho attraversato più volte la depressione. La morte? Mi sono già organizzata”

Ogni intervento di Ornella Vanoni e ogni sua intervista è un concentrato di ironia, sarcasmo, aneddoti, verità, ricordi e uno stuolo di personaggi famosi con cui ha intrecciato i suoi passi, dagli eterni Giorgio Strehler e Gino Paoli, fino ai cantanti brasiliani o Pratt e Borges. Ascoltare Ornella Vanoni è un'immersione in un Paese speciale, ricco, intellettuale, ma è anche un continuo confronto che la cantante fa con se stessa, senza mai edulcorare le cose brutte, dalla depressione che l'ha accompagnata, alle sue paure e fragilità, fino ai problemi vissuti come madre, l'assenza nei confronti di suo figlio.
Il ricovero a causa della depressione
È così anche nell'intervista che la cantante ha dato a Renato Franco del Corriere della Sera, dove ripercorre le sue relazioni con Strehler e Paoli, ovviamente, due totem della sua vita a cui torna in ogni intervista, vista l'importanza che hanno avuto nella sua formazione. Ma Vanoni è anche tornata sulla depressione che l'ha accompagnata negli anni, spiegando che l'aveva anche il padre: "forse è genetica. Ho attraversato diverse volte quella foresta spettrale. A me è successo tre, quattro volte, di caderci dentro: una volta è stata così forte che mi sono fatta ricoverare e da allora ho preso gli psicofarmaci" ha raccontato la cantante.

Il rapporto col figlio e Fabio Fazio
E Vanoni, che sta per pubblicare un libro, Vincente o perdente, scritto a quattro mani con Pacifico, parla anche del suo rimpianto più grande, ovvero "Non essere stata presente come avrei voluto con mio figlio (Cristiano, nato dall’incontro con l’impresario teatrale Lucio Ardenzi, ndr). Mio figlio ha sempre pensato che di lui ai suoi genitori non fregasse niente. Lavoravo tanto, ero spesso in giro. Non posso biasimarlo. Tutti abbiamo un senso di colpa per qualcosa, questo è il mio". Di Fazio, invece, racconta che "è bravo. È una persona perbene (…) la sua è l’unica trasmissione dove non si litiga e trovi sempre ospiti straordinari. Io ad un certo punto mi sono detta che volevo fare televisione e l’ho chiamato".
Il suo rapporto con la morte
Poi torna a parlare anche di un altro argomento che spesso tocca, ovvero quello della morte, spiegando al Corriere di essersi già organizzata: "Ho chiesto a Paolo Fresu di suonare al mio funerale, indosserò un bel vestito largo tutto plissé, mi farò truccare dalla mia truccatrice. Farò un figurone". Durante una presentazione a Roma, disse: "Io voglio vivere finché mi tocca vivere però fammi vivere bene fino a quel momento. Chi se ne frega di vivere fino a 200 anni, pensa che due coglioni! Hai visto tutti, hai parlato con tutti, hai letto tanto… Che si doveva morire lo sapevo, ma di diventare vecchia non l'avevo previsto".