Morta Ornella Vanoni a 91 anni per un arresto cardiocircolatorio

Ornella Vanoni è morta a 91 anni nella sua abitazione milanese poco prima delle 23 per un arresto cardiocircolatorio. I soccorritori del 118 sono arrivati quando la cantante si era già spenta. Lascia il figlio Cristiano, nato dal matrimonio con il marito Lucio Ardenzi, morto il 2 luglio 2002. I due si erano sposati nel 1960 e separati nel 1965. Aveva anche due nipoti, Camilla e Matteo a cui era legatissima.
Se n'è andata una delle protagoniste della musica italiana, una grande artista che ha attraversato la Cultura italiana dal Teatro alla musica, passando per la televisione, dove era ospite fissa di Che tempo che fa. Settant'anni di carriera per la cantante che ha cominciato al Piccolo con Strehler – uno dei suoi grandi amori – passando per le canzoni di mala e lasciando alcune tra le canzoni più belle della Storia musicale italiana come "L'appuntamento", "Sant'allegria", "La voglia e la pazzia", "Rossetto e cioccolato".
Vanoni è stata una delle protagoniste della musica italiana, sempre libera, in grado di portare con la sua voce e la sua eleganza la musica verso luoghi più diversi. Il suo amore per il Brasile ha fatto sì che in coppia con Sergio Bardotti portasse in alto la bossanova in Italia, ma la sua voce inconfondibile l'ha portata a esprimersi col jazz e il pop d'autore incontrando alcuni degli artisti italiani più importanti.
Il sodalizio con Gino Paoli per "Senza fine" portò anche con sé una grandissima storia d'amore di cui ha spesso parlato nelle interviste di questi ultimi anni. L'amore è una cosa che ha intrecciato spesso la sua carriera. Da ragazza frequenta alcuni collegi in Svizzera, Francia e Inghilterra, ma la sua strada è quella del Teatro e nel 1953 si iscrive all'Accademia di arte drammatica del Piccolo Teatro di Giorgio Strehler che diventerà per anni il suo compagno.
Nelle sue tante vite, Vanoni si è trovata al tavolo con intellettuali e artisti del calibro di Bertold Brecht, Herbert Von Karajan, Hugo Pratt e in Argentina ad ascoltare le conferenze di Jorge Luis Borges, perché, come disse a Fanpage "la vita è l'arte dell'incontro, se ti interessa qualcuno, lo devi cercare finché lo trovi".
Dopo il teatro e le canzoni della mala con Fausto Amodei, Fiorenzo Carpi, Dario Fo e Gino Negri, Vanoni trovò una sua strada unica, incidendo album memorabili come "La voglia la pazzia l'incoscienza e l'allegria" con Vinicius De Moraes e Toquinho, e canzoni scritte da Jobim e Chico Buarque. "L'appuntamento" era croce e delizia, è stata probabilmente la sua canzone più famosa, ma anche una gabbia: "Non posso liberarmene, tutto il mondo la conosce, è quasi come se avessi fatto solo quella. Però devo ammetterlo, c'ha qualcosa, forse sarà per questa frase: ‘Ho sbagliato tante volte ormai' che potresti cantare anche a 11 anni. È una canzone universale, ha una melodia che ti prende molto".
Aveva vinto il Premio alla carriera a Sanremo nel 1999, mentre gli ultimi album erano stati "Unica" e "Diverse", mentre l'ultima tournée è stata "Senza fine". Negli ultimi anni si era attorniata di artisti giovani che l'amavano e che il cui amore lei ricambiava. Era molto amica di Marracash, aveva collaborato con Mahmood con cui aveva rifatto una bella versione di "Sant'allegria", canzone contenuta nell'album "Argilla". Con Elodie e Ditonellapiaga aveva inciso "Ti voglio", mentre con Colapesce e Dimartino aveva pubblicato "Toyboy".
Da anni era un ospite fissa di Fabio Fazio a Che tempo che fa dove ha fatto la sua ultima apparizione televisiva. Proprio il conduttore ha dichiarato: "Sono senza parole e non ero pronto a tutto questo. Non mi pare possibile. Non riesco a dire proprio niente". Littizzetto, invece, ha scritto su Instagram: "Tesora mia adorata".
Negli ultimi anni aveva spesso parlato della sua morte, ne parlava senza paura, ma con enorme ironia, una delle sue qualità più preziose: "Ma perché bisogna vivere di più di quello che ci tocca vivere? Io voglio vivere finché mi tocca vivere però fammi vivere bene fino a quel momento – aveva detto durante una presentazione -. Chi se ne frega di vivere fino a 200 anni, pensa che due coglioni! Hai visto tutti, hai parlato con tutti, hai letto tanto… Che si doveva morire lo sapevo, ma di diventare vecchie non l'avevo previsto".