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Michela Marzano molestata alle medie da un professore: “L’ho rivissuto nel mio libro”

La scrittrice e e professoressa nel suo ultimo libro “Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa” racconta le molestie subite da un professore di matematica alle scuole medie: “Attraverso la protagonista Anna rivivo quei fatti, scriverne è stato doloroso”.
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È uscito il nuovo libro di Michela Marzano "Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa" (Rizzoli, 288 pagine, 19 euro), una storia che parte dalle molestie subite a scuola dalla protagonista Anna, a soli 11 anni. Quelle molestie ci sono state davvero. La scrittrice ha raccontato al Corriere del Veneto di quando un insegnante di matematica le infilò la mano nei pantaloni: "Volevo partire dalla verità vissuta, qualcosa di accaduto a me".

Le parole di Michela Marzano

Michela Marzano, ospite di PordenoneLegge in questi giorni, parla così del libro: "Lo sforzo che ho fatto nel romanzo è entrare dentro a tante domande irrisolte, uscire dal binarismo bianco o nero, maschio o femmina, guardare la sessualità, il corpo, il desiderio da vari punti di vista. Alla fine il confronto, il dialogo è indispensabile". Poi racconta:

Non ne avevo mai parlato e avevo bisogno di farlo, anche se l’ho affrontato in analisi per molti anni. Sono stata molestata alle medie da un insegnante di matematica.  Mi sono sentita in colpa, mi chiedevo “cosa ho fatto per provocare”,  non trovavo il coraggio di parlarne. Gli abusi, soprattutto di bambini e adolescenti, accadono negli spazi protetti, a scuola, in chiesa, in palestra, in famiglia. Mai (o quasi) da sconosciuti che aggrediscono per strada. Da docente oggi sono estremamente attenta a intercettare episodi di molestie e abusi che possono coinvolgere mie studentesse, sono sempre all’erta, cerco di proteggerle

La sinossi del romanzo

"Sto ancora aspettando che qualcuno mi chieda scusa" è l'ultimo romanzo di Michela Marzano, edito da Rizzoli e disponibile nelle librerie dal 12 settembre. È l'undicesima pubblicazione della scrittrice romana. Questa è la sinossi ufficiale:

Ci sono stati periodi in cui Anna ci ha creduto, alla parità. Quella che va oltre le apparenze, "che premia indipendentemente dal genere, quella cui non interessa se sei truccata e come c'hai le gambe, e mette sullo stesso piano maschi e femmine". Poi, però, come molte bambine e ragazze, puntualmente precipitava in quel bisogno, sempre lo stesso: essere vista, sentirsi preziosa. E, di fronte agli sguardi, alle mani, alle parole degli uomini, non riusciva a fare altro che cedere – spazio, voce, pezzi di sé. Abdicare al proprio corpo fino a sparire: come quella volta sul palco, lei che sognava di fare l'attrice e non riusciva a muovere un muscolo, divisa tra il desiderio di mostrarsi e il terrore di farlo davvero. Anche adesso, che lavora in radio e insegna in un master di giornalismo, l'istinto di ritrarsi per compiacere non l'abbandona mai del tutto. Poi, con i suoi studenti, si trova a discutere l'eredità del #MeToo a cinque anni dalla sua esplosione: da una parte loro, ventenni che scoprono la sessualità, dall'altra lei che ripensa al passato, a tutte le volte che ha ceduto. Quante sfumature diamo alla parola "consenso"? Quando possiamo essere sicuri che un "sì" non nasconda un'esitazione? Anna cerca colpevoli, ma non è sicura di potersi definire una vittima. Avrà bisogno di perdonare se stessa, guardandosi dentro con coraggio e onestà, per riuscire ad accettarsi e ad andare avanti. Michela Marzano invita lettori e lettrici a ragionare insieme con la curiosità e l'intelligenza che contraddistinguono la sua scrittura, in un romanzo che riflette sulle zone grigie e sull'ambiguità del rapporto che abbiamo con gli altri e con il nostro corpo. 

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