Max Pezzali: “Senza Mauro Repetto sarei ancora a casa dei miei, mi ha permesso di esprimermi”

Di Max Pezzali non si può dire che ha vissuto una nuova giovinezza, perché la sua prima giovinezza pare non essere mai finita. La sua carriera – ed è libero di fare scongiuri, se è scaramantico – non si è fermata un attimo, dagli 883 fino alla lunga carriera solista che lo ha portato a essere uno degli hitmaker pop più longevi – non è un caso che i Pinguini Tattici Nucleari gli abbiano chiesto il feat in Bottiglie vuote -, in grado di continuare a costruire un immaginario nel genere e soprattutto a riempire i propri concerti di gente. Pezzali è uno di quelli che ha costruito nel tempo una fanbase numerosa e sempre presente – un po' come Vasco (con numeri minori, ma non minore intensità) – che lo segue sempre e lo farà anche il 12 luglio all'Autodromo internazionale Enzo e Dino Ferrari dove terrà il suo unico concerto del 2025, il Max Forever – Grand Prix.
Perché gli 883 sono ancora famosi
A Repubblica spiega che tutta questa popolarità lo fa sentire giovane e soprattutto che più che alla nostalgia il suo catalogo è sempre attuale perché "legato ai fumetti, ai colori primari, all'effetto Disneyland. Èdidascalico, cinematografico". E non ha tutti i torti. Pezzali racconta pure come quali siano stati gli artisti e gli album che gli hanno fatto capire che la provincia pavese potesse essere un luogo da cantare, e cita The River e Nebraska, album di Bruce Springsteen, come quelli che gli hanno dato un'illuminazione, ovvero che "la frustrazione del New Jersey mi sembrava la stessa della mia Pavia" racconta Pezzali.
La storia degli 883 e l'importanza di Repetto
E tutto questo ha dato il via alla storia degli 883, progetto condiviso con Mauro Repetto a cui continua, nonostante l'avventura sia finita da tempo, a riconoscere l'esistenza della band, è alla sua tenacia che pure Pezzali si era aggrappato quando sembrava che quel progetto non potesse continuare: "Continuo a dirlo da allora: gli riconosco di non aver mai avuto un dubbio sulla possibilità di raggiungere i nostri sogni. La sua frase era "dignità zero", anche oggi è così: io certe cose non le farei mai, adesso mia moglie ha preso il ruolo di Mauro. È guidato da una forza più grande di lui. È un grande motivatore che ha permesso a me di esprimermi. Senza di lui sarei a casa dei miei".
Il tour negli stadi nel 2026
Infine Pezzali racconta la sua più grande paura: "La perdita della memoria. Quando si perde la propria storia succede qualcosa di crudele: non poter più raccontare e condividere". Il cantante ha annunciato anche il suo tour negli stadi che lo vedrà protagonista nel 2026: quindi dopo Imola bisognerà aspettare un anno per poterlo rivedere live. Pezzali, infatti, sarà protagonista il 23 giugno 2026 allo stadio Olimpico di Roma, l'11 e 12 luglio 2026 allo stadio San Siro di Milano e come annunciato durante il Comicon, allo Stadio Maradona di Napoli dove canterà il prossimo 19 giugno 2026.