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Matera 2019, arriva il BiblioHub per promuovere la lettura tra i ragazzi

Per Matera 2019, quando la città lucana sarà Capitale Europea della Cultura, arriva in città il BiblioHub. Libri, opuscoli di sensibilizzazione sul bullismo e sui rischi del web, incontri con le realtà dinamiche per la promozione della lettura tra i ragazzi a disposizione per un progetto Associazione italiana biblioteche.
A cura di Redazione Cultura
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L'anno in cui Matera sarà Capitale della Cultura Europea sta per iniziare. Nell'attesa si scaldano i motori e in previsione di Matera 2019 è arrivato il BiblioHub, lo strumento itinerante di partecipazione, inclusione e coesione sociale promosso dall'Associazione italiana biblioteche con l'apporto dell'azienda speciale Cultura socialità biblioteche network operativo (Csbno). Al momento ci sono libri, opuscoli di sensibilizzazione sul bullismo e sui rischi del web, incontri con le realtà dinamiche per la promozione della lettura tra i ragazzi, tra cui la biblioteca Pinocchio legata al progetto Nati per leggere o di collegamento con il territorio, come la biblioteca viaggiante del Bibliomotocarro ideata dal maestro Antonio Lacava.

Quest'ultimo, già noto al pubblico, qualche anno fa aveva commosso gli spettatori di Floris ai tempi in cui era in Rai e poi i tanti utenti del web che hanno condiviso foto e video della sua storia. Qualcuno lo voleva addirittura ministro dell'Istruzione. La storia di Antonio La Cava di Ferrandina (Matera), è una di quelle che ridà fiducia nel futuro dell'Italia. Antonio è stato per 42 anni maestro delle elementari. Quando ha smesso il suo lavoro ha comprato un’Ape usata, l’ha modificata, l’ha riempita di libri e l’ha chiamata "Bibliomotocarro". Ora va in giro per i paesini della Basilicata e si fa annunciare dal suono di un organetto. Nelle piazze lo aspettano i bambini.

“Prendono in prestito i libri – aveva raccontato al talk show "Ballarò" che ebbe per primo il merito di portare in tv questa storia – e si siedono su un gradino a sfogliarli. Si crea un’atmosfera magica”. Prima di ripartire apre il suo libro bianco: i bambini ci scrivono tutto quello che vogliono, storie o racconti personali. “Quando me lo restituiscono, il libro finisce nelle mani di altri bambini che continuano la storia o ne scrivono altre. E sono sempre storie meravigliose”.

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