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Levante: “Sono sparita per scrivere Maimai e il nuovo album. Intanto ho anche recitato in un film”

Levante è tornata con Maimai, una nuova canzone che anticipa un disco che è ancora in fase di scrittura: questa nuova canzone riporta alla mente Alfonso, chiudendo un cerchio, o riaprendolo. Abbiamo intervistato Levante.
A cura di Francesco Raiola
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Levante - ph Giacomo Triglia
Levante – ph Giacomo Triglia

Si chiama Maimai la nuova canzone di Levante, un brano che farà parte del suo prossimo disco, seguito di Opera Futura, un lavoro ancora in costruzione, legato all'esplorazione di un'emozione che sarà declinata in tutte le canzoni, come la cantautrice spiega a Fanpage. Maimai è una revenge song che ricorda – ci ride anche la setssa Levante nell'intervista fatta su Zoom – Alfonso, la canzone con cui ha trovato la ribalta nazionale e una popolarità che è riuscita a tenersi stretta. Della canzone è uscito anche un video girato da Giacomo Triglia, che vede accanto a Levante l’attore italiano Jozef Gjura che ha interpretato recentemente il personaggio di un garibaldino sabaudo nel film "Il Gattopardo". La cantautrice ha raccontato a Fanpage come sta nascendo quest'album, i 12 anni passati da Alfonso, una nuova avventura cinematografica e il bisogno di scomparire.

Riprendi come abbiamo iniziato, con una sorta di revenge song, come Alfonso.

Sì, lo è, anche se in una maniera molto involontaria, perché come avrai forse intuito da questo ultimo periodo, mi sono molto isolata per scrivere l'ultimo disco. A novembre ero uscita con il mio libro di poesie Opera Quotidiana, poi mi ero ripromessa di prendermi una parentesi per fare quello che non ho mai fatto realmente, ovvero isolarmi per scrivere musica.

Gli altri dischi come erano nati?

Tutti quelli arrivati dopo Manuale distruzione li ho scritti in corsa, esattamente come i libri: ero sempre da qualche parte e nei momenti liberi stavo lì a produrre, a fare qualcosa di nuovo.

A gennaio lo scrivevi proprio in un post che eri scomparsa per scrivere.

Dopo aver finito la promozione di Opera quotidiana, quindi novembre, mi sono buttata a capofitto sulla musica nuova e tutti i giorni venivo esattamente dove mi trovo adesso (indica il posto da cui sta parlando, ndr), in questo laboratorio, a scrivere e suonare ed è stato spiazzante perché da un lato ne ero felice e dall'altro sono circondata da muri bianchi, in totale solitudine, mi mancava la camicia di forza e poi stavamo proprio nel posto giusto. Il risultato però è stato bellissimo, perché ho indagato, ho riflettuto, mi piace andare proprio molto a fondo delle cose, ed è successo che dall'esterno mi arrivavano degli input.

Input che hanno portato Maimai, immagino.

Esattamente, Maimai è uno di questi input, perché la musica non è mia, mi è arrivata questa base da Antonio Filippelli e Gianmarco Manilardi e così ci ho scritto su qualcosa. Di solito, quando mi arrivano musiche dall'esterno non penso che possano realmente essere per me perché essendo autrice scrivo anche per altri. Alla fine però mi è uscita quella penna tagliente la cui ironia è quella di Alfonso, Pezzo di me e quindi mi sono detta: e chi la canta? La canto io. Sono stata contenta perché la verità è che volevo tornare con un sorriso.

Avevi chiuso senza sorrisi?

Opera Futura è un disco molto teso. Non dico che il nuovo disco non lo sarà, però è molto più ampio, ci sono tanti colori su questa tela.

Nel bridge di questa canzone, poi, c'è un disvelamento, ovvero che l'amore che conta, innanzitutto, è quello per se stessi.

C'è una una risoluzione in questo special, nasce da un dialogo tra un tra lui e una lei, una preghiera da una parte e un rifiuto dall'altro. Ma il rifiuto è dovuto al fatto che c'è un precedente, c'è una rottura, una delusione, un tradimento.

Le maschere che citi nel testo.

Esatto, le maschere, quindi tolta la maschera e disvelato l'arcano, nello special dico "Non farò un passo indietro, l'amore mio sono io" e mi riprendo tutto, soprattutto me stessa. Mi divertiva questa cosa, l'ho indagata, è stato bello far parlare queste due parti che, in fondo, mi somigliano: a volte facciamo parlare dei personaggi che sembrano essere molto distanti da noi, ma siamo noi.

Quindi sei tu entrambi i personaggi?

Sì, entrambe le posizioni mi somigliano, mi sono trovata sia da una parte che dall'altra, sono sono sempre io, ma credo che tutti noi siamo siamo tante cose, soprattutto nell'amore.

Hai detto che ti ha riportato in mente Alfonso, da cui sono passati 12 anni…

Sono passati 12 anni e mi sono resa conto che quel tipo di grammatica, estetica e linguistica e soprattutto quell'ironia l'ho sempre avuta, mi appartiene. Però mi sono resa conto della vicinanza ad Alfonso durante il video, a un certo punto mi è stato chiesto: "Mi dai una frase che possa un po' sintetizzare il tema di questo brano?". E mi è venuta in mente: "La festa non è finita finché non si è mangiata l'ultima fetta di torta". In quel momento ho detto: "La festa, la torta, happy birthday, caz*o Alfonso!". Tra l'altro Alfonso inizia con "Mai mai mai", al che ho fatto pace col fatto che nonostante 12 anni di strada sono molto ancorata a quella visione del contesto amaro del dolore accostato a una festa. E mi è venuta in mente anche un'immagine familiare…

Ovvero?

Mi è venuta in mente mia madre che nel giorno del funerale di mio padre, avevo 9 anni, mi guardò piangendo e mi disse "Hai visto che bella festa?". È quel modo siculo di ironizzare, di dire una cosa forte in un momento totalmente inopportuno. Però a me è rimasta questa cosa, c'è sempre quel sorriso anche nelle situazioni più dolorose, che può essere la morte, ma figurarsi se uno si lascia, se finisce una storia è proprio niente rispetto a un addio definitivo. Quindi ho capito che fa proprio parte del mio codice emotivo di lettura della realtà.

Era questa la canzone che ti faceva impazzire e non riuscivi a finire?

No, c'è ancora questa canzone che sto scrivendo…

Questo ci dice che non hai ancora tutto il disco pronto.

Ti fa capire che sto ancora scrivendo, certo. Ti do un un piccolo spoiler: rispetto ai miei standard è un disco lunghissimo, eterno. Mi sono data la possibilità fino a ottobre-novembre 2025 di inserire nuovi brani.

E l'ispirazione come sta andando in questo periodo?

In questo periodo, sono sincera, mi sono fermata perché mi sono successe delle cose meravigliose.

Tipo?

Mi sono trovata su un set a Palermo per recitare.

C'è qualcosa che ancora non sappiamo?

Mi stanno guardando tutti male (fa riferimento alle persone che sono nella stanza con lei, ndr), quindi mi fermerò qua però c'è una novità, mi hanno chiamata su un set, sono andata a prestare il corpo, perché sono un'altra persona.

Levante e Jozef Gjura nel video di Maimai - ph Giacomo Triglia
Levante e Jozef Gjura nel video di Maimai – ph Giacomo Triglia

Un'altra persona?

Sono un'altra persona rispetto a Levante, nel senso che vado a interpretare una persona che non sono io.

È Follemente ad averti ispirato questa nuova versione di te?

Ti dico com'è andata: io volevo sparire e così è stato, dovevo fare l'eremita, prendermi del tempo per farmi i fatti miei e fare musica. A un certo punto, però, Warner mi dice che stanno cercando un brano per i titoli di coda di un film di Paolo Genovese, stanno facendo un giro etc, e mi sono detta che volevo darglielo io. Avevo già scritto un bel po' di canzoni per il disco, così quando mi arriva la sinossi del film mi dico: "Ma è proprio il il brano che ho scritto ho finito una settimana fa!" e glielo faccio sentire, lo invio, mi metto in studio con Filippo e gli faccio un primo accrocchio di produzione. Nel frattempo ci dicono che Paolo vorrebbe che venisse inserito il titolo all'interno del testo, una cosa che fa sempre, quindi io ci infilo un "follemente" dove stava bene, perché non volevo cambiare la canzone, e in effetti ha funzionato. Glielo rimando, spariscono per un po' e il 20 di gennaio ho scoperto che era stata presa.

Quindi addio idea di eremitaggio?

Infatti mi sono detta: "Adesso però sono rovinata perché deve uscire una cosa". Allora abbiamo gestito il brano in maniera che fosse di supporto al film, ma che non andasse in radio, io non volevo tornare e non volevo tornare con quel brano. Follemente è un brano che mi piace tantissimo, che racconta molto del disco, ma non tutto.

Sarà nel disco, quindi?

Sì, sarà nel disco, però a un certo punto è stato un arginare, non volevo che si parlasse di un ritorno, perché non lo era, ma non volevo neanche privarmi della della possibilità del Cinema, perché per il cinema scriverei sempre.

E c'entra qualcosa con questo ruolo che hai fatto?

No, no, le due cose sono completamente scollegate.

Cosa stai scrivendo?

Per questo disco ho fatto un lavoro che non avevo mai fatto, ho dovuto indagare un sentimento nello specifico, prima attraverso un percorso molto intimo, personale, poi attraverso la musica perché metto tutto lì dentro. E questa emozione ritorna in tutto in tutto il disco, in tutti i brani che ho scritto, ma in una veste sempre diversa, in situazioni e contesti sempre differenti.

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