La strana storia di come Così Celeste di Zucchero e altre canzoni italiane sono diventate classici natalizi in Islanda

In Islanda a Natale cantano "Così celeste", una delle canzoni più amate di Zucchero, diventato un classico delle feste. La canzone contenuta nell'album Spirito DiVino del 1995 oltre a essere molto popolare nel nostro Paese vive una nuova vita in Islanda, nella versione "Ef Eg Nenni" cantata da Helgi Björns. A ricordarlo, da qualche anno, è lo stesso bluesman che anche quest'anno posta sui suoi social una versione a due, sua e del cantautore islandese, che rifanno la canzone voce e chitarra, mescolando le lingue.
"Quando arriva Natale in Islanda suonano ‘Così Celeste‘, che è diventato un canto natalizio dal titolo ‘Ef Eg Nenni‘ e come da tradizione io e Helgi Björns ve la cantiamo" dice il cantautore nel post. Ma come è possibile che una canzone italiana sia diventato un classico natalizio in un Paese così lontano? Sembra qualcosa di strano, eppure non è l'unica nostra canzone che è stata reinterpretata diventando famosa nell'isola. Qualche anno fa, probabilmente leggendo un libro di Jón Kalmann Stefansson mi sono imbattuto in un brano di Björgvin Halldórsson che altro non era che la versione islandese di "Iris", successo di Biagio Antonacci. Insomma, una vera e propria passione, quella islandese.
Ma la quantità di canzoni italiane tradotte e diventate classici in Islanda è varia. E molte sono diventate classici natalizi. Lo ha spiegato lo scrittore Leonardo Piccione in un vecchio post su Twitter e il quotidiano Morgunblaðið gli dedicò un articolo intitolandolo: "Gli italiani scoprono il furto di canzoni natalizie da parte degli islandesi". "Quello che sorprende riguardo le canzoni italiane è che sono riuscite in tre decenni a diventare parte integrante della tradizione festiva dell’isola" scrisse Piccione.
Come sia possibile, invece, aveva provato a spiegarlo Vice ancora prima. La musica internazionale – extra angloamericana – arriva ogni anno sull'isola tramite l'Eurovision, programma che mentre in Italia è diventato cult negli ultimi anni (prima era visto da molti come un carrozzone trash), sull'isola è un vero e proprio cult (come in tanti Paesi del nord Europa). E evidentemente proprio questa enorme passione ha portato le canzoni di artisti come Ricchi e Poveri, Collage, Al Bano e Romina e Umberto Tozzi a diventare hit. Piccione scoprì anche quando fosse successo che alcune canzoni italiane avessero quel quid per sposarsi alla perfezione con l'idea natalizia del popolo islandese.
Una sua amica del posto, infatti, gli suggerì che tutto potrebbe essere nato da una compilation natalizia di Björgvin Halldórsson (detto anche Bo Hall), la cui popolarità esplode anche grazie a quest'album del 1987 intitolato "Jólagestir". In quest'album ci sono anche quattro cover di canzoni italiane: "Si tratta di ‘Quanto ti amo' dei Collage (tradotta come "Svona eru jólin", cioè ‘Questo è Natale'), di ‘Serenata' di Toto Cutugno (‘Allt í einu', cioè ‘All’improvviso'), di ‘Ci sarà' di Al Bano e Romina (‘Þú og ég', cioè ‘Io e te'). Soprattutto, nell'album c'è ‘Voulez vous danser' dei Ricchi e Poveri (‘Fyrir jól' – ‘Per Natale')". Insomma, mentre in Italia canteremo le canzoni inglesi, in Islanda un po' di Italia accompagnerà queste feste. E quelle dei prossimi anni.