La scrittrice Michela Murgia contro la Bibbia gender per ragazzi: “Ridateci quella unisex”

Ormai sta diventando un cult, nel mondo letterario e non solo. Sono le stroncature della scrittrice Michela Murgia durante la trasmissione di "Quante Storie" di Corrado Augias su Rai Tre. Naturalmente non solo stroncature. Sono diversi i libri di qualità che la scrittrice sarda sceglie settimanalmente di proporre al pubblico televisivo, anche se – altrettanto naturalmente – a far rumore sul web e tra gli editori sono le stroncature del mercoledì. L'ultima riguarda il libro più famoso di tutti i tempi (oltre che il più venduto): la Bibbia.
Stavolta, però, ad essere oggetto di critica sono le due versioni appena uscite per le Edizioni Paoline, tarate per i maschi e le femmine, che si intitolano rispettivamente "Bibbia per ragazzi" e "Bibbia per ragazze", a cura di Melissa Alex. Due selezioni diverse di testi della Sacra Bibbia, dove nella prima vi sono solo storie al maschile e nell'altra solo al femminile. Naturalmente, la presenza di Gesù – come ha spiegato ironicamente Michela Murgia – era ineliminabile dalla Bibbia per ragazze ed è rimasta tal quale come prevista dal testo originario.
La scrittrice credente: "La salvezza è uguale per tutti"
Michela Murgia, oltre a essere una affermata scrittrice, non ha mai nascosto la sua fede cattolica (in passato, è stata anche insegnante di religione) e alla figura di Maria, anche se latamente intesa come simbolo della condizione femminile, aveva dedicato il volume "Ave Mary". Quindi a buon titolo stavolta non ha resistito alla tentazione di spiegare agli spettatori l'inutilità di una Bibbia divisa per genere: "Nemmeno chi produce giocattoli oggi pensa che col camion giocheranno solo i maschietti e con le bambole solo le femminucce" ha dichiarato la scrittrice "La storia della salvezza è la stessa per tutti, siamo tutti fatti a immagine di Dio, maschi e femmine, perché quindi una Bibbia gender?"
La Bibbia distinta per genere: un controsenso
Una riflessione importante, dunque, non solo una legittima critica alle edizioni per ragazze e ragazzi a cura della casa editrice Edizioni Paoline. Soprattutto in un Paese, come il nostro, dove la divisione netta di immaginari tra maschile e femminile, è ancora oggi corresponsabile di tante problematiche sociali e di una intollerabile discriminazione tra i due generi che andrebbero avvicinati, invece di essere così pervicacemente differenziati. Almeno nella Bibbia.