Il testo e il significato di Sto bene al mare, la nuova canzone di Marco Mengoni con Rkomi e Sayf

Marco Mengoni sceglie il nuovo che avanza e l'usato sicuro per lanciare la nuova canzone dell'estate Sto bene al mare (presentato come s.b.a.m.), che vede la collaborazione di Sayf, next big thing della musica italiana (non a caso il cantante di Due vite lo ha voluto subito al suo fianco) e Rkomi che hanno costruito una canzone estiva che non ha nulla da dividere con i classici tormentoni del periodo, ma cerca di raccontare un'estate diversa, lo spaesamento che provoca e il tema ambientale. Basterebbe soffermarsi sulla cover per capirlo: ci sono i tre artisti che posano davanti a un telone che raffigura una spiaggia un attimo prima di un temporale. Mengoni ha voluto pubblicare questa canzone pochi giorni prima di partire per il suo tour negli stadi che comincerà dallo stadio Maradona di Napoli il 26 giugno, dopo la data zero allo Stadio Comunale G. Teghil di Lignano Sabbiadoro il 21 giugno.
Testo di Sto bene al mare
Sto bene al mare, al mare
Al mare, sto bene al mare
Non ho motivo di stare in città
Mi sento meglio nelle tane dei bruchi
Non è il denaro né una cookie mama-a-a
Che mi fa stare in una valle di cubi
Potevo fare come ha fatto papà
E capirci qualche cosa di tubi
Per poi finire coi compari nei ba-a-ar
Con i Campari, le Marlboro e gli urli
Ma mi ci vedi tu a Cinecittà?
A fare il ruolo dell'attore più bello
A dire frasi che domani chissà
Se avranno un senso per avere un anello
Ma mi ci vedi tipo tu a CityLife?
A fare i cin cin con i re di cemento
A festeggiare di un futuro che, sai
Cambia colore come cambiano i venti
Sto bene al mare, al mare
Oh, al mare, sto bene al mare
Sto bene al mare (Oh-oh), al mare
Oh, al mare, sto bene al mare
Lei è così calda e bagnata appena uscita dall'acqua
Nel suo specchio cosmetico stiamo perdendo quota
Cattura la pioggia dentro a un berretto di paglia
Milioni di modi con cui la gente si innamora
E vali tutto il tempo, ti prego, resisti
Quanto dura un'amnesia? Non c'è futuro d'esistere
Mi serve aria, un ventaglio, un altro dettaglio
Mi son ficcato in un guaio
Io non sto bene al mare, mi devo abituare
Mi fa pensare mami a quanto siamo stati male
Ho un'estate da sprecare, stavolta rimedio
Le sussurro da dietro perché l'amore è così cieco
Sto bene al mare (Sto bene al mare), al mare (A-al mare)
Oh, al mare (Oh, al mare), sto bene al mare (Oh-oh-oh)
Sto bene al mare (Sto bene al mare) (Oh-oh), al mare (A-al mare)
Oh, al mare (Oh, al mare), sto bene al mare (Sto bene al mare)
(Sto bene al mare)
Cosa succede all'altra parte del mare?
(Stai bene al mare)
Con gli occhiali e con la crema solare mentre la terra scompare
(Sto bene al mare)
Farai un cammino spirituale fino a Timbuctù
Per non cadere in tentazioni come i jeans couture (Stai bene al mare)
Farti bastare un amore soltanto (Sto bene al mare)
Al mare (Al mare), al mare (Al mare)
Al mare (Al mare), mhm-mhm
Sto bene al mare (Al mare) (Sto bene), al mare (Al mare)
Al mare (Al mare), sto bene al mare
Sto bene al mare (Sto bene al mare), al mare (Al mare)
Al mare (Al mare), sto bene al mare.
Il significato della nuova canzone di Mengoni con Rkomi e Sayf
La cover con Marco Mengoni, Rkomi e Sayf (tutti e tre firmano la canzone, mentre la produzione è di DIBLA, Jiz e Giovanni Pallotti) che posano davanti a uno sfondo finto che mostra un temporale in arrivo su una spiaggia dà bene l'idea del mood della canzone del cantante di Guerriero, che sceglie il filone delle canzoni estive che si discostano dal mood festaiolo. A esprimerlo al meglio è, come sempre, il bridge, che disvela il significato della canzone: "Cosa succede all'altra parte del mare? (Stai bene al mare) Con gli occhiali e con la crema solare mentre la terra scompare (Sto bene al mare)". Insomma, va bene il mare, ma non dimentichiamoci che siamo su un pianeta in bilico. Mengoni l'esprime anche nella sua prima strofa, quando cita Cinecittà e Citylife
A confermare questa lettura è anche la spiegazione che dà il comunicato stampa che spiega che "Sto bene al mare è un brano estivo atipico, infatti, nonostante il titolo ci porti verso la spensieratezza tipica delle vacanze, il testo si muove su un confine sottile tra leggerezza e profondità. La voce di Marco Mengoni si intreccia con le strofe di Sayf e Rkomi, dando vita a un dialogo che parte dall’immaginario estivo più classico per raccontare qualcosa di più profondo: il senso di spaesamento, il distacco forzato da ciò che si conosce, la tensione tra l’idea di libertà e la realtà di un cambiamento non scelto. Il mare diventa così il centro di una riflessione disillusa e attuale che invita a pensare anche a chi sta dall’altra parte del mare, a chi non vive la distesa d’acqua come gioia e vacanza"