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Il creatore del fumetto Dilbert accusato di razzismo: cancellate le strisce su molti giornali Usa

Scott Adams, creatore del fumetto Dilbert, è stato accusato di razzismo per alcune frasi sui neri e per questo le strisce sono state cancellate da molti giornali americani.
A cura di Redazione Cultura
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La striscia di fumetti Dilbert è stata cancellata a causa di alcune frasi razziste dette dal suo creatore Scott Adams durante una diretta su Youtube. Il fumettista ha definito le persone nere come "un gruppo d'odio", suggerendo a quelle bianche di andarsene e lasciarle da sole. Frasi che sono diventate virali e in pochissimo tempo hanno portato numerose testate e media americani a cancellare la striscia quotidiana di uno dei personaggi più noti del mondo del fumetto. Da anni, ormai, Dilbert – che è un impiegato – narra le vicissitudini che si svolgono in un ufficio e prende di mira i tic del lavoro impiegatizio, in particolare i suoi difetti, dovuti anche alle gerarchie.

La striscia era pubblicata su centinaia di giornali e riviste di tutto il mondo e negli Usa erano molte le testate che ne riprendevano le strisce, ma in un attimo molte di loro, anche molto grandi, hanno scelto di cancellarle per non dare l'impressione di avallare le parole d'odio dette da Adams. Il network Usa Today, per esempio, che pubblica oltre 200 giornali non pubblicherà più il fumetto "a causa dei recenti commenti discriminatori del suo creatore". Tra coloro che hanno scelto di cancellarlo ci sono anche giornali come The Boston Globe, The Washington Post, The San Antonio Express-News e il New York Times la cui portavoce ha detto: "Abbiamo deciso di non pubblicare più il fumetto di ‘Dilbert' nella nostra edizione cartacea internazionale a seguito dei commenti razzisti di Scott Adams".

Adams aveva commentato sul suo canale Youtube un sondaggio di una società conservatrice (ritenute non proprio tra le più affidabili) che diceva che il 53% dei neri americani era d'accordo con l'affermazione: "Va bene essere bianchi", una frase che secondo l'Anti-Defamation League, ONG che si occupa di diritti civili e ai diritti umani, gira sui canali suprematisti, come troll, già da anni, ormai. Adams, che da anni si è radicalizzato su posizioni molto di destra, e che ha vissuto cancellazioni, l'ha ripresa e ha detto: "Se quasi la metà di tutti i neri non è d'accordo con i bianchi – secondo questo sondaggio, non secondo me, secondo questo sondaggio – questo è un gruppo di odio. Non voglio avere niente a che fare con loro. E direi, in base all'attuale modo in cui stanno andando le cose, il miglior consiglio che darei ai bianchi è di allontanarsi dai neri, andarsene, perché non c'è modo di risolvere questo problema". Adams ha replicato che stava solo "consigliando alle persone di evitare l'odio" accusando chi ha deciso di cancellare le sue strisce di limitare la libertà di parola.

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