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I Rinoceronti in amore vanno in scena allo Stabile di Napoli

Stasera, sabato 25 ottobre e domani, domenica 26, al Teatro Stabile di Napoli va in scena Rinoceronti in amore, una pièce teatrale cinese che da quasi vent’anni miete successi in tutto il mondo, ha rivoluzionato il teatro di prosa cinese fondendolo con elementi dell’avanguardia occidentale ed ha creato qualcosa di unico.
A cura di Luca Marangolo
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“We wanted to create something different, something that didn’t exist”: questo sembra abbia dichiarato, commentando l’atmosfera degli anni di regime in cui si è diplomato, Meng Jingui, il regista di  Rinoceronti in amore. Conosciuta come la pièce che ha rivoluzionato il teatro cinese contemporaneo, rompendo di netto con le tradizioni del teatro classico e di regime, Rincoceronti in amore è un'opera di prosa che mescola registri differenti, e tradizioni teatrali lontane, dall’avanguardia occidentale al teatro classico cinese a musiche di ogni genere. La pièce fu scritta dall’allora giovanissima moglie di Meng, Liao Yimei.

Messa in scena per la prima volta nel 1999, l’opera ha fatto da allora il giro del mondo, ottenendo un successo straordinario soprattutto grazie alla fusione quasi miracolosa che il regista e l’autrice sono riusciti a ottenere, negli anni, fra l’incredibile tensione poetica che si condensa nel lirismo sublime del teatro classico cinese ed il lavoro sul corpo che, per espressa dichiarazione del regista, è la grande lezione che Rhinoceros in love sembra voler prendere dall’avanguardia occidentale.

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Vero fenomeno culturale, perché il suo successo è diventato lo specchio della crisi attraversata dalle ultime generazioni di giovani cinesi all’epoca della Repubblica Popolare, Rinoceronti in amore vuole essere un invito all’uso della fantasia e dell’immaginazione come strumento per resistere al grigiore della quotidianità e alla omologazione sordidamente cercata, in quanto forma di disciplinamento, dal potere politico.

Lo spettacolo mette in scena, infatti, un "diverso": e se già il titolo non può non risuonare come un omaggio ad una delle opere teatrali fondamentali nel teatro del Novecento –Il Rinoceronte di Ionesco-, qui sul palco potremo assistere alle disavventure amorose di un bizzarro personaggio, Malu, che per lavoro fa il guardiano di un rinoceronte ed è talmente vicino al suo animale da sembrar quasi un rinoceronte egli stesso. Miope e dall’olfatto ipersviluppato come il suo rinoceronte, e un po’ , per così dire, off, Malu si trova a dover gestire, con il suo piglio un po’ bestiale, l’amore che lo coglie d’improvviso per la  sua vicina di casa, Mingming. Mingming è una donna conturbante, dai modi sensuali, in grado di turbare qualsiasi uomo e di entrare nei sogni dello stralunato protagonista.

Sfortunatamente Mingming non è solo bella: ha anche il cuore duro. E quindi, niente, né le profferte amorose, né i regali, né i goffi tentativi del rinocerontesco protagonista potranno smuovere Mingming  dalla sua crudele posizione.

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Più volte questa opera teatrale è stata lodata per la sua capacità di far vedere l’amore, tema difficile da trattare a teatro, da un punto di vista molto fresco, sui generis e privo di pregiudizi: un'opera che indaga i rapporti di potere fra le persone e che esalta la necessità di emanciparsi attraverso l’immaginazione dall’abbrutimento quotidiano e lo fa cercando di sfruttare tutti gli impulsi estetici che il teatro può offrire, dando vita ad un’esperienza tanto più singolare se si considera il sincretismo messo in scena dai due creatori dell’opera.

Lo spettacolo, che ormai ha segnato la storia del teatro cinese contemporaneo e viene messo in scena ininterrottamente dal novantanove, rappresenta un'occasione imperdibile per conoscere forme di espressione teatrale diverse che si arricchiscono della cultura occidentale. Arriva a Napoli nell'ambito di una serie di iniziative (qui il programma completo) promosse dall’istituto Confucio di Napoli, parte dell'Università L’Orientale, per far conoscere e apprezzare il mondo, la cultura e l’estetica cinesi, così lontane eppure sempre di più presenti nell'orizzonte del nostro futuro.

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