I Patagarri sulle critiche dopo Palestina Libera: “Non invochiamo la distruzione di Israele, macabra è la guerra”

I Patagarri hanno risposto a chi li ha criticati per aver gridato Palestina libera dal palco del concerto del Primo Maggio, usando una canzone della tradizione ebraica, Hāvā Nāgīlā, spogliandola del significato originale: "Siamo esseri umani che non riescono a stare in silenzio di fronte alla mOrte e alla distruzione, musicisti che hanno imparato dalla musica a cercare quello che unisce e non quello che divide, a far funzionare un insieme composto da diversità. Abbiamo suonato una canzone della tradizione ebraica, che da tempo fa parte del nostro repertorio e ne fa parte perché noi non siamo mai stati contro una popolazione o l'altra. Ma abbiamo sentito la necessità di privarla del testo originario, che parla della gioia di stare insieme, per sottolineare che da troppo tempo, nel Medio Oriente, quella gioia non esiste più. Abbiamo così voluto testimoniare le storie dei civili, cioè di chi paga il prezzo più alto durante le guerre, perché vittime innocenti.
La risposta dei Patagarri alla Comunità ebraica
Il Presidente della comunità ebraica romana ha detto che appropriarsi della loro cultura, "delle melodie a noi più care, per invocare la nostra distruzione, è ignobile. C’è qualcosa di davvero sinistro, macabro, nell’esibizione dei Patagarri", aggiungendo che "ascoltare una nostra canzone dal palco del Primo Maggio in diretta tv, culminante nel grido ‘Palestina Libera!', lo slogan delle piazze che invocano la cancellazione di Israele, è un insulto e una violenza inaccettabile". La band si rifà, spiega, ai dati della Comunità internazionale: "Qualsiasi report internazionale sottolinea che il prezzo in termini di morti, feriti, mutil4ti, che la comunità p4lestinese sta pagando in seguito alla guerra è inaccettabile. Con la nostra testimonianza non abbiamo fatto altro che ribadire dati oggettivi".
Patagarri: Macabra è la guerra
E proprio alla parola "macabri" la band ci tiene a rispondere così: "A chi ha definito la nostra esibizione di ieri macabra rispondiamo che per noi macabro è un mondo nel quale migliaia di bambini vengono 4mm4zzati, gli ospedali bomb4rd4ti, i civili stermin4ti. Un mondo nel quale chi chiede la pace viene accusato di creare divisioni e di generare odio antisemita. Mettiamoci allora d'accordo su quali sono le parole giuste per chiedere che i bambini non muoiano più, che gli ospedali non vengano più bomb4rd4ti, senza essere accusati di invocare la distruzione del popolo isr4eli4no, senza finire in questa trappola retorica dell'antisemitismo, accusati per tramite di sofismi insopportabili, mentre la gente continua a mOrire".