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I libri di Sophie Kinsella: ha trasformato ogni crisi personale in un grande successo letterario

Una rilettura delle opere più importanti di Sophie Kinsella, nome d’arte della scrittrice 53enne Madeleine Wickham scomparsa nelle scorse ore, dalla saga “I Love Shopping” fino al testamento spirituale in “Cosa si prova”.
A cura di Vincenzo Nasto
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Sophie Kinsella, via Getty Images
Sophie Kinsella, via Getty Images

La scrittrice britannica Sophie Kinsella, nome d'arte della 53enne Madeleine Wickham, è scomparsa nelle scorse ore a causa dell'evoluzione di un glioblastoma, annunciato nel 2022. Si tratta di un tumore cerebrale primario tra i più comuni e aggressivi negli adulti, classificato di grado 4 secondo l'Organizzazione Mondiale della Sanità. È ritenuta una delle scrittrici più affermate del chick lit, genere le cui protagoniste sono donne che vivono in grandi città, tra i venti e i quaranta anni, ambiziose, brillanti e determinate. Questo particolare è curioso perché il retaggio culturale di Kinsella sembra provenire da un contesto completamente diverso, essendosi laureata in Politica, Economia e Filosofia al prestigioso New College di Oxford.

L'ambiente egotico della musica nel libro Attenti all'intrusa

Nel college più elitari nel Regno Unito, Kinsella aveva fatto però richiesta d'iscrizione inizialmente per studiare musica. Essendo una pianista di talento, dopo solo un anno aveva deciso di non perseguire più quella strada, delusa dalla propensione teorica e analitica degli studi musicali del college. La musica risulterà uno dei punti focali, non solo nella sua vita personale, ma anche nella sua prosa e nella descrizione di alcuni personaggi essenziali della sua letteratura. Senza allontanarsi troppo dall'albero familiare, suo marito Henry Wickham è stato un cantante baritono e suo compagno di studi universitari.

Dal punto di vista letterario, il concetto più evidente è possibile ritrovarlo nell'opera "Attenti all'intrusa" del 2021, in cui il padre della protagonista Effie è un famoso compositore. Nell'opera vengono fatti riferimenti agli strumenti musicali ritrovati nella casa di famiglia, ma soprattutto al carattere scontroso e capriccioso del padre. Negli anni, la figura geniale ma distaccata verrà legata all'ambiente musicale conosciuto durante il suo percorso al college. Ad accelerare il processo ci sarà la riflessione sull'ego artistico che si contrappone al bisogno affettivo dei figli, al rigore tecnico contrapposto al volume emotivo della musica.

Il jazz nella prosa di Sophie Kinsella

La musica appartiene però principalmente alla prosa di Kinsella: per anni, i dialoghi tra i personaggi, come le battute di Poppy e Sam in "Ho il tuo numero", ma anche le giustificazioni di Becky Bloomwood, la protagonista della saga di "I Love Shopping" per un acquisto, hanno rappresentato il fulcro identitario della scrittrice. Un ritmo serrato, molto più simile alle battute di un piano jazz, ha contraddistinto la scrittura ondivaga dell'autrice britannica, che trova il suo apogeo in "Twenties Girl" del 2009. Nell'opera infatti, viene ripreso il movimento incessante del jazz e del Charleston e viene amplificato attraverso la figura del fantasma della prozia Sadie, una ragazza degli anni '20 che si scontra metaforicamente con la piattezza, non solo della modernità, ma anche della quotidianità di sua nipote Lara.

Il personaggio di I Love Shopping: il lavoro da giornalista finanziaria e la denuncia della middle class

Ci sono anche altre connessioni con il tessuto universitario e studentesco di Kinsella, che verranno traslate anche nei suoi romanzi. Infatti, prima del grande successo negli anni 2000 con "I Love Shopping", ha lavorato da giornalista finanziaria a Londra per la rivista Pension World. Nelle interviste sottolineerà che la grande apatia per quella mansione la porterà a scrivere i suoi primi romanzi, in cui capeggiava ancora il suo nome, prima dello pseudonimo Kinsella. Tra il 1995 e il 2001 vengono pubblicati 7 romanzi, dall'esordio con "A che gioco giochiamo" fino a "Vacanze in villa". Proprio l'aspetto economico sarà il filo rosso che unirà queste opere, insieme alla denuncia della middle class britannica, rea di ostentare un tenore di vita che non poteva permettersi.

L'ambiguità morale dei libri ante-Kinsella e il finale agrodolce con "La signora dei funerali"

In queste opere non compare ancora il racconto in prima persona, anzi, l'autrice sceglie di entrare nei dialoghi e nei pensieri dei personaggi in terza, evidenziandone l'ambiguità morale. In quasi tutti i romanzi, la tranquillità e la quiete dei protagonisti e della favola che tra loro raccontano viene scossa dall'arrivo di un elemento esterno che farà crollare il castello delle ipocrisie. In "La signora dei funerali" ci sarà la protagonista, la cacciatrice di dote, mentre nel romanzo d'esordio compare, nella lussuosa casa di campagna per giocare a tennis, l'ospite inattesa Ella Hart, ex amante dell'investitore Charles Mobyn. Un umorismo tagliente con un finale dolceamaro che definirà le opere ante-Kinsella e che invece verrà tradotto in una veste diversa con la comparsa di "I Love Shopping" del 2000.

Il successo di "I Love Shopping" e la sindrome dell'impostore

In quell'occasione, il suo passato universitario compare in maniera diretta nel lavoro di Becky Bloomwood. Ironicamente, la sua mansione è quella di una giornalista finanziaria che dispensa consigli di risparmio mentre nasconde le proprie fatture non pagate sotto il letto. Il successo della trilogia evidenzierà successivamente anche la sindrome dell'impostore, vissuta in prima persona, e che si realizzerà nel personaggio di Emma in "Sai tenere un segreto" in cui la protagonista mente al suo capo. Ma soprattutto in "La regina della casa", dove Samantha, la protagonista, finge di saper cucinare.

Il ritorno nella contea rurale di Shaftesbury e la denuncia del mito della donna workaholic

Proprio quest'ultimo romanzo racconta anche un altro aspetto della vita di Kinsella, che si trasferisce insieme alla sua famiglia da Londra a Shaftesbury, un villaggio rurale nella contea del Dorset, nel sud-ovest dell'Inghilterra. Lì aveva anche vissuto la sua formazione adolescenziale, dopo l'acquisizione dei genitori di una scuola locale e il trasferimento da Wimbledon. Agli ultimi due grandi temi della sua narrativa si legano i romanzi "La mia vita non proprio perfetta", ma soprattutto il più autobiografico "Cosa si prova". Nel primo, trasla sul suo personaggio l'incombente questione dell'equilibrio tra fama e famiglia: Kinsella ha una famiglia con quattro figli e prova a smascherare il mito della donna workaholic. Denuncia la sua costante ricerca della perfezione, anche nell'ambiente familiare, e come riconoscere nell'imperfezione la nostra natura umana.

Il testamento spirituale in "Cosa si prova" dopo la diagnosi del glioblastoma nel 2022

Il filo si ricongiunge solo alcuni anni dopo la diagnosi del glioblastoma nel 2022: viene pubblicato "Cosa si prova" nel 2024, in cui anche il linguaggio della protagonista è meno vivace della saga di Kinsella. Infatti, attraverso la figura di Eve, l'autrice consegna la realtà di una riabilitazione dopo un'operazione al cervello che l'ha costretta a reimparare a vivere: un'esposizione tutt'altro finzionale, in cui non viene più utilizzata l'ironia come atto di sovversione e fuga, ma come monito della sua paura, come strumento di ripresa. Viene considerato come suo testamento spirituale, con la parabola che si chiude con la celebrazione delle piccole vittorie quotidiane e con il concetto di famiglia come squadra. La saga di "I Love Shopping" rimarrà comunque il suo più grande successo commerciale, con oltre 40 milioni di copie vendute nel mondo.

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