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Franca Rame, una vita dedicata all’arte e all’impegno politico

“L’intera mia vita ho inteso spenderla nella battaglia culturale e in quella sociale, nella politica fatta dai movimenti, da cittadina e da donna impegnata”. Non ci sono altre parole per descrivedere chi fosse Franca Rame, morta nella sua casa a Milano ad 84 anni, se non con quelle che lei stessa utilizzò nella lettera di dimissioni dall’incarico di senatrice nel 2008. Una vita dedicata all’impegno politico e al teatro, in coppia con suo marito Dario Fo.
A cura di Simona Saviano
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E' morta a 84 anni Franca Rame, legata a Dario Fo nella vita sentimentale e artistica sin dal 1954, anno del loro matrimonio nella basilica di Sant'Ambrogio a Milano. La Rame è stata più di un'attrice: una militante e attivista anche negli ultimi istanti della propria vita. Nonostante la lunga malattia non ha mai smesso di lavorare, conservando la stessa tenacia dimostrata da giovane, quando l'impegno e attivismo politico, condiviso con suo marito premio Nobel, la portarono a rappresentare le sue opere teatrali nella compagnia La Comune ovunque, incluse fabbriche e scuole occupate.

L'attivismo politico e teatrale di Franca Rame e Dario Fo – Nel 1958 fondò insieme a Dario Fo l'omonima Compagnia Dario Fo-Franca Rame, registrando grande successo in tutti i circuiti teatrali. Si allontanò dai circuiti tradizionali dell'ETI e fondò prima il collettivo Nuova Scena, dopo aver abbracciato gli ideali sessantottini e successivamente nacque il gruppo di lavoro La Comune. La vera "rivoluzione" fu quella di portare il teatro in luoghi "vivi" come fabbriche, scuole occupate, case del popolo, nei quali interpretò, in sintonia con suo marito, spettacoli di satira e di contro-informazione politica: tra tutti ricordiamo "Non si paga! Non si paga!" e "Morte accidentale di un anarchico". La compagnia cominciò a raccogliere fondi, al termine degli spettacoli, a sostegno della struttura organizzativa italiana "Soccorso Rosso Militante", che durante gli anni di Piombo fornì assistenza legale ai detenuti nelle carceri italiane appartenenti alla sinistra extraparlamentare. Lo scopo di questa organizzazione fu, inoltre, quella di monitorare le condizioni dei detenuti politici nelle carceri e rompere il loro isolamento.

Il rapimento e lo stupro nel 1973 – Dagli anni Settanta è stata tra le principali protagoniste e simbolo del movimento femminista italiano, scrivendo ed interpretando testi quali "Tutta casa, letto e chiesa", "Grasso è bello!", "La madre". Purtroppo gli ideali di attivismo militante furono fatali per Franca Rame, che nel 1973 venne rapita da un gruppo di estrema destra. In quella tragica occasione l'attrice subì ogni tipo di violenza e venne ripetutamente stuprata. Nello struggente monologo del 1981 "Lo Stupro" raccontò la dolorosa vicenda, emozionando gli italiani. Purtroppo, nessun colpevole è mai stato condannato per le violenze subite dalla Rame, visto che il processo ai suoi aguzzini richiese ben 25 anni per essere attuato e il reato cadde in prescrizione.

Franca alla Manifestazione delle donne in favore della legge 194 sull'aborto
Franca Rame alla Manifestazione delle donne in favore della legge 194 sull'aborto nel 2008

La laurea e il ruolo di senatrice  nel 2006 – Nel 1999, insieme a suo marito Dario Fo, Franca Rame ricevette una laurea honoris causa da parte dell’Università di Wolverhampton nel Regno Unito. Senatrice nel 2006, dopo essersi candidata capolista in Piemonte nel partito dell’Italia dei Valori, si dimise nel 2008 e raccontò le sue ragioni in un'accorata lettera, affermando:

Gentile Presidente Marini […] mi sono sentita “prestata” temporaneamente alla politica istituzionale, mentre l’intera mia vita ho inteso spenderla nella battaglia culturale e in quella sociale, nella politica fatta dai movimenti, da cittadina e da donna impegnata. E questo era ed è il mandato di cui mi sono sentita investita dagli elettori: portare un contributo, una voce, un’esperienza, che provenendo dalla società venisse ascoltata e magari a tratti recepita dalle istituzioni parlamentari. Dopo 19 mesi debbo constatare, con rispetto, ma anche con qualche amarezza, che quelle istituzioni mi sono sembrate impermeabili e refrattarie a ogni sguardo, proposta e sollecitazione esterna, cioè non proveniente da chi è espressione organica di un partito o di un gruppo di interesse organizzato.

Nel 2006 fu proposta come Presidente della Repubblica e ricevette 24 voti. Nonostante le dimissioni a 19 mesi dal mandato di senatrice, Franca Rame continuò a difendere gli ideali per cui ha sempre combattuto e che ha, purtroppo, pagato anche a caro prezzo negli anni di piombo. Un ictus nel 2012, e la lunga malattia che ne è seguita, hanno lasciato gli italiani orfani di una delle donne più importanti della nostra storia culturale.

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