Finti sold out ai concerti: Zampaglione svela come si riempiono gli stadi facendo pagare i cantanti

C'è chi ha voluto scrivere una sceneggiatura su uno dei recenti problemi che affligge l'industria musicale, che lucrerebbe in maniera impattante anche sulle carriere di artisti noti. Stiamo parlando del problema degli stadi, dei concerti sold-out annunciati e della serie di iniziative che avrebbe coinvolto alcuni artisti, che hanno visto il prezzo dei loro biglietti crollare a ridosso dell'appuntamento della storia. Federico Zampaglione, voce dei Tiromancino, ha voluto regalare un'istantanea, un passaggio che avverrebbe principalmente dietro le quinte dell'industria musicale, descrivendo la genesi di questo fenomeno, che come sottolinea all'inizio di un post pubblicato su Facebook, "va ai danni di artisti ancora giovani ed inesperti".
Il problema dei finti sold-out e dei tour annullati per gli artisti italiani
Solo nelle ultime settimane si è discusso della scelta di Rkomi di annullare un tour nei palazzetti, una decisione comunicata inizialmente da Live Nation, tramite mail, e poi giustificata in un post dello stesso artista: "Mentre stavo chiudendo decrescendo saliva in me il desiderio di portare la stessa necessità di intimità anche dal vivo. È il motivo per cui ho preferito portare un nuovo show nei teatri, che non sarà solo un concerto ma qualcosa di più. Racconterò la mia storia con un nuovo team di lavoro, questo è il motivo per cui le date precedentemente comunicate sono state tecnicamente cancellate". A questo si aggiunge anche la polemica sui ticket a soli 10 euro per i concerti allo stadio Diego Armando Maradona di Napoli di Elodie, Luché, ma non solo.
Federico Zampaglione svela ciò che accade tra artista e promoter
Perché nelle ultime settimane è stato possibile osservare anche che tour importanti negli stadi hanno avuto un andamento altalenante, con alcune date sold-out, mentre in altre la disponibilità residua era ancora presente. Uno schema che Zampaglione ha ricreato, inscenando una conversazione tra un giovane artista e il promoter per i suoi concerti: "Tu sei l’artista e io chi ti organizza i concerti. Ok?". Tra i vari passaggi all'interno del dialogo immaginario, c'è inizialmente l'invito del promoter ad annunciare un tour negli stadi dopo un singolo di successo. Successivamente, viene descritta la dinamica per cui, dopo aver pubblicizzato dappertutto il tour, il promoter minaccia di annullare tutto a causa della mancata vendita dei biglietti: "Non stai vendendo un c***o. Lo stadio è semivuoto. Purtroppo sì. La piantina di TicketOne è tutta verde… Nonostante i soldi che io ho speso per promuovere il tuo tour. Ora annulliamo".
Il pericolo per la comunicazione del flop potenzia la figura del promoter, nel racconto di Zampaglione, che sottolinea la proposta "che l'artista non può rifiutare": lo stadio che viene riempito con "biglietti gratuiti, a 1 euro, 10 euro. Invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende amiche. Li mettiamo in regalo con la spesa, facciamo contest con influencer, retate nei locali". Nella fase finale del dialogo, viene svelato il modo in cui un artista, per scongiurare l'idea del flop, si incatena a una situazione economica altamente svantaggiosa: "Da questo momento in poi tu fai solo quello che ti dico io. E tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio. Perché devo rientrare. E bada bene: i costi li gestisco io… non tu. Se mai volessi interrompere il contratto? Prima mi paghi tutto. Oppure resti qui da me… e con calma sconti". Qui il testo integrale del suo post su Facebook.
Il testo integrale del post su Facebook di Federico Zampaglione
IO: Credo che a questo punto… dopo il successo virale del tuo singolo, meriti qualcosa di più.
Dobbiamo fare il grande salto.TU: Che intendi?
IO: Bisogna dare un segnale forte. Uscire dal mucchio. Far capire che sei al di sopra dei tuoi colleghi… Ci vuole un tour nei palazzetti. Anzi, negli stadi. E dev’essere sold out. Così scateniamo l’ufficio stampa e ti fanno santo subito!
TU: Ma… siamo sicuri? Non so se…
IO: Non sai cosa? Tu fai il tuo. Mettiti fisso sui social e annuncia trionfante che il tuo sogno si sta coronando. Al resto penso io.
(Cut. Sei già a due metri da terra. Ti lanci sui social come un’astronave. Ogni giorno gridi al mondo la tua gioia per il grande tour. Tutti si congratulano: “te lo meriti!”, “era ora!”, “sei il #1!”, “io c’ero dall’inizio”…)
(Lunedì mattina. Telefono. Tu stai dormendo.)
IO (con voce paternalistica): Buongiorno bro… dormivi?
TU: Tranquillo, dimmi…
IO: Abbiamo un problema. Anche serio.
TU (tirandoti su di colpo): Di che tipo?
IO: Non stai vendendo un c***o. Lo stadio è semivuoto.
(Ti stropicci gli occhi. Speri sia un incubo. Ma la tua ragazza si gira infastidita nel letto. No, purtroppo è realtà.)
TU: Dici davvero?
IO: Purtroppo sì. La piantina di TicketOne è tutta verde… Nonostante i soldi che io ho speso per promuovere il tuo tour.
TU (ansia a mille): E ora?
IO (lapidario): Ora annulliamo.
TU: Annul… annulliamo??!!! Scherzi, vero?! Sono mesi che posto ogni giorno! Annuncio trionfante il tour… ci rimetto la faccia!
(La tua ragazza si alza e se ne va portandosi via il cuscino, lo sguardo pieno di disapprovazione.)
IO (con tono rassicurante): Non agitarti. Una soluzione ce l’avrei. Certo… ha un costo elevat—
TU (interrompendo): Quale sarebbe?
IO: Te lo riempio io lo stadio. Biglietti gratuiti, a 1 euro, 10 euro. Invitiamo tutti i dipendenti di banche, assicurazioni, aziende “amiche”. Li mettiamo in regalo con la spesa, facciamo contest con influencer, retate nei locali. Insomma… fammi fare il mio lavoro.
TU: Sei un grande! Non so come ringraziarti!
IO (freddo): Io invece lo so. Una buona parte dei costi te li accolli tu, bro.
TU: Io? Ma sono un botto di soldi! Avevi detto che era il tuo mestiere…
IO: Ah sì? E allora annulliamo! Non posso prendermi tutta la perdita io. E poi diciamocelo: la faccia è pur sempre la tua. Dopo il tuo concerto, io ho altri tre eventi… con il vero sold out.
(Tu sudi freddo. Deglutisci. Pensi a tua nonna 93enne che ha promesso di venire con cappellino e maglietta del merchandising. Senti già il rumore della pioggia di meme sul flop…)
TU (rassegnato): Va bene. Ci sto. Chiedimi tutto, ma il post di cancellazione per “laringite” o “problemi tecnici”… NO!
IO: Bravo! Vedo che hai capito. Oggi l’immagine è tutto. Se leghi la tua faccia alla parola FLOP… salta il piatto a 360°: contratti, sponsor, brand, conventions, esposizione mediatica, pubblicità, credibilità…
CONCLUSIONE (voce narrante): Da questo momento in poi tu fai solo quello che ti dico io. E tutto ciò che guadagni per un buon 85% è mio. Perché devo rientrare. E bada bene: i costi li gestisco io… non tu. Se mai volessi interrompere il contratto? Prima mi paghi tutto. Oppure resti qui da me… e con calma sconti.
Triste morale della favola?
Solletica l’ego di qualcuno (meglio se ingenuo o megalomane) e poi… mangiaci sopra a vita.