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Emanuele Macaluso, in arrivo la biografia dal carcere per adulterio al PCI

La vita grande come e più di un romanzo di Emanuele Macaluso, storico dirigente del Partito Comunista Italiano scomparso lo scorso 19 gennaio a 96 anni, due giorni prima del centenario dalla fondazione del PCI. Raccolta dal giornalista Concetto Vecchio ad aprile è in uscita per Chiarelettere la biografia che racconta la sua incredibile vita, dalla tubercolosi giovanile all’amicizia con Berlinguer.
A cura di Redazione Cultura
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Arriverà ad aprile 2021 nelle librerie italiane il romanzo di Emanuele Macaluso, un grande affresco del politico italiano e storico dirigente del PCI scomparso lo scorso 19 gennaio a 96 anni. La testimonianza di Macaluso, raccolta dal giornalista Concetto Vecchio, è l’affresco del Novecento composto attraverso i ricordi pubblici e privati di un grande protagonista della politica italiana. Scomparso a quasi 97 anni, il 19 gennaio 2021, due giorni prima della ricorrenza del centenario dalla nascita del PCI, Macaluso è stato uno degli ultimi testimoni del secolo scorso: cresciuto in una Sicilia poverissima, a sedici anni scampò per miracolo alla tubercolosi.

Macaluso e Berlinguer
Macaluso e Berlinguer

Negli anni Quaranta finì in carcere per adulterio. Una storia, la sua, scandita da grandi amori e da dolori terribili. Con lo sbarco degli americani si dedicò all'attività sindacale. Nel 1947 è diventato segretario regionale della Cgil. Poi gli arresti, i processi per la sua attività sindacale. Nel 1962 lascia la segreteria regionale, sostituito da Pio La Torre – assassinato da Cosa nostra nel 1982 – e poi nel 1963 era stato eletto deputato. Macaluso entra nella segreteria del Partito comunista italiano di Roma, come responsabile organizzativo. Nonostante l'amicizia personale con Enrico Berlinguer, si era dissociato dalla politica aggressiva nei confronti del Psi di Bettino Craxi. Anche se Macaluso, diventato direttore del quotidiano l'Unità tra il 1982 e il 1986, non si era tirato indietro nella polemica con i socialisti. Si creò una sintonia con Giorgio Napolitano, dopo che nel 1984 morì Berlinguer, e insieme fecero nascere l'area riformista nel PCI.

Chiamato nella segreteria del PCI da Togliatti nei primi anni Sessanta, storico direttore dell’Unità negli anni Ottanta, capo della Cgil in Sicilia a soli 23 anni, amico personale di Berlinguer, Sciascia, Guttuso, Di Vittorio e molti altri grandi della cultura e della politica, ha affidato a Concetto Vecchio il suo resoconto biografico, in uscita ad aprile per Chiarelettere. Un racconto umanissimo che si legge come uno straordinario romanzo popolare.

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