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“Editore di libri neonazisti”, polemica a Più libri più liberi. Zerocalcare: “Vado via, le SS non sono pluralismo”

Polemica a Più libri più liberi per la presenza di Passaggio al Bosco, editore accusato di apologia del fascismo. Zerocalcare si ritira in protesta.
A cura di Francesco Raiola
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Zerocalcare a Fanpage
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Qualche anno fa fu Altaforte a creare caos al Salone del Libro di Torino. Un editore vicino a CasaPound, professatosi fascista e che aveva detto che l'antifascismo è il male dell'Italia. Torna la polemica, questa volta a Più libri più liberi, PLPL – che si tiene dal 4 all'8 dicembre, presso La Nuvola di Roma -, e questa volta la miccia è la presenza dell'editore Passaggio al Bosco. Il catalogo della casa editrice "si basa in larga parte sull'esaltazione di esperienze e figure fondanti del pantheon nazifascista e antisemita" come recita una lettera aperta di autrici, autori, case editrici che si chiedono il motivo dell'invito dell'editore in una delle fiere più importanti del Paese.

L'argomento, come detto, non è nuovo. Qual è la libertà tra apologia di fascismo e libertà d'espressione? È proprio in quella piega che si scatena e scatenerà la polemica nelle prossime ore. È giusto chiedere l'esclusione di un editore? È giusto invitare un editore che pubblica testi fascisti e antisemiti, stando alle accuse? Le accuse condannano le pubblicazioni non come "testi di studio o di indagine su determinati fenomeni o periodi storici, ma di un progetto apologetico che dipinge la temperie dei fascismi europei, anche nei loro aspetti più violenti, persecutori e sanguinari, come un'esperienza eroica da cui trarre esempio".

Apologia, appunto. La questione è in un articolo del regolamento firmato da ogni editore, che è quello per cui ci si impegna ad aderire

"a tutti i valori espressi nella Costituzione Italiana, nella Carta dei Diritti Fondamentali dell'Unione Europea e nella Dichiarazione universale dei diritti umani ed in particolare a quelli relativi alla tutela della libertà di pensiero, di stampa, di rispetto della dignità umana, di libertà della persona senza distinzione alcuna, per ragioni di etnia, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione, rifiutando ogni forma di discriminazione rispetto al godimento di tali diritti".

Dal canto suo AIE risponde tramite il suo Presidente, Innocenzo Cipolletta, che si dichiara distante dalle idee della casa editrice ma non ha potuto escludere l'editore perché avendo firmato il regolamento Passaggio al Bosco "dichiara di riconoscere i valori espressi dalla nostra Costituzione". Insomma, se seguendo la linea editoriale si può scegliere di non organizzare alcun panel con l'editore, AIE sottolinea che loro non attuano alcuna politica per quanto riguarda le ideologie di chi compra gli stand alla fiera: "Saranno i lettori a valutare quei libri, così come spetterà alla Magistratura vigilare e verificare sulla liceità delle azioni e sulla opportunità della presenza di quei testi in un Paese come il nostro dove vige il divieto dell’apologia al fascismo". Insomma, se anche si propagandassero idee fasciste o naziste il problema non riguarderebbe l'AIE ma solo la Magistratura, come confermano persone vicine all'AIE.

Le conseguenze, però, cominciano a farsi sentire, e un autore amato come Zerocalcare ha ritirato la propria partecipazione dalla fiera, come già fece anche a Torino. Con un disegno su Instagram, infatti, il fumettista, sempre molto attento al discorso antifascista, scrive che non sarà alla fiera romana Più libri più liberi: "Purtroppo ognuno c'ha i suoi paletti, questo è il mio. Quando l'ho deciso, quindici anni fa, mi pareva semplicissimo da applicare. Oggi è una specie di campo minato. Penso che questo ci costringa a rifletterne insieme, di più, e in modo più efficace. Gente a cui voglio bene ha fatto scelte diverse, sono sicuro che sapranno far sentire le loro voci e faccio il tifo per loro. Mi spiace davvero per chi veniva apposta, cercheremo di trovare un'altra occasione per chi voleva un disegnetto sul libro nuovo".

Il fumettista non vuole finire in un grosso calderone dove fascismo e antifascismo sono la stessa cosa: "Davvero per le istituzioni culturali di questo paese, per chi da anni ci squaglia il caz*o facendo la morale con discorsi altissimi sull'importanza della memoria dalla democrazia, del rispetto – si chiede Zerocalcare – è possibile che il nazismo e l'antinazismo siano la stessa cosa?". E il fumettista continua: "Le SS sono un orientamento politico che va garantito? Davvero sono due anni che in questo paese qualsiasi critica fatta a Israele quando butta una tonnellata di bombe sull'ospedale viene tacciata di antisemitismo e invece le SS sono un pluralismo che va difeso?". È impossibile normalizzare questa cosa, si dice il fumettista che firma l'appello contro AIE. Tra i firmatari ci sono Anna Foa, Alessandro Barbero, Antonio Scurati, Domenico Starnone, Carlo Ginzburg, Christian Raimo, Caparezza, Giulia Caminito, Daria Bignardi.

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